“È difficile dire che gli elettori non hanno votato le donne, non avevano molte donne da votare”. È questa l’opinione della sociologa Chiara Saraceno, intervistata dall’Ansa dopo i voti delle elezioni comunali che al momento nelle città principali hanno visto eletti solo sindaci maschi, con alcune donne al ballottaggio. “I partiti, soprattutto a sinistra, non pensano che le donne siano candidati su cui vale la pena di investire, quindi non costruiscono neanche una potenziale classe politica da cui poi pescare – specifica – Non capisco perché una donna debba dire votatemi quando sa in partenza che il partito non punta su di lei”. E continua: “Essendo il gioco delle candidature tutto un gioco interno alle alleanze dove, salvo Fratelli d’Italia, i negoziatori sono tutti del ‘sesso giusto’, non le pesano neanche, è un fatto tra di loro perché è difficile che nei luoghi dove si prendono queste decisioni ci siano le donne”. Secondo Saraceno, “ci vuole una grande mobilitazione da parte della società civile organizzata che imponga ai partiti di costruire candidature femminili”.
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