“La ricreazione è finita”, aveva scritto nei giorni scorsi in un tweet Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia in un video postato sui social annuncia querele contro le trasmissioni di La7, accusate di aver ospitato negli ultimi giorni commenti offensivi nei suoi confronti, dopo il discusso comizio spagnolo a sostegno del movimento di estrema destra Vox.
Nel video realizzato dal suo staff sono presenti filmati tratti da “Otto e Mezzo” e “DiMartedì“, nel primo caso per le parole pronunciate dalla filosofa Rosa Braidotti: “Come tono ricalca la rabbia micidiale di Putin e Kirill, pure loro rivendicano i valori sacri di Dio, patria e famiglia che però li vedono come caratteristici della Russia e in totale decadenza nell’Occidente”, parlando poi di “omofobia, misoginia e propaganda di stampo assassino”. A “DiMartedì” il commento della scrittrice Ginevra Bompiani in cui la Meloni viene definita “molto più buffona di Salvini” e “una vera buffona“ aggiungendo “i nazisti circondano la Meloni”.
Un riferimento anche a Enrico Letta, il leader del Pd si è però limitato a dire di pensare “tutto il male possibile” del discorso della Meloni al popolo di Vox. Una frase non diffamatoria. La leader di Fratelli d’Italia, reduce dal successo elettorale delle ultime amministrative, in attesa dei ballottaggi, ha spiegato la sua posizione. Qui il testo integrale: “Quelle che avete visto sono una serie di accuse, minacce, mistificazioni, insulti andati in onda su un’unica rete televisiva, La7, in appena 24 ore. C’è un po’ di tutto. L’accusa di fare una propaganda assassina, quella di essere una buffona, di essere circondata da nazisti, riferimenti più o meno velati a Mussolini e Hitler. A Putin, alla quale vengo accomunata nonostante tutti conoscano le mie posizioni sulla guerra in Ucraina. C’è anche un conduttore che mi definisce ‘la donna nera’. Da una parte uno dovrebbe essere contento di vedere questa gente ricorrere al suo peggiore armamentario senza avere argomenti reali. Gente così rabbiosa, così disperata. Così invidiosa da reagire con questo livore al fatto che continui a vincere. I loro racconti non se li beve più nessuno, non se li fila nessuno. Dall’altra, però, io penso ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in questo. Perché quando dici a milioni di italiani che io sono un pericolo, una persona pericolosa per la storia, una persona che potrebbe – per paradosso – uccidere milioni di persone, invadere uno Stato o fare cose che hanno fatto le persone alle quali vengo accomunata, il rischio che qualcuno decida di liberare il mondo da questa persona così pericolosa, perché magari ha qualche rotella fuori posto e non capisce il gioco, c’è. E allora io che, forse per troppo tempo, ho consentito che si uscisse fuori dai limiti, perché io sono una persona che ha sempre detto quello che pensa, ma non sbaglio mai a parlare, non ho bisogno di usare questi toni, questi metodi, per fare campagna contro i miei avversari che oggi stanno tutti parlando solo di me. Quindi ho deciso che intanto querelo tutti quelli che si sono permessi di dire una parola sbagliata, e non tanto per me perché io continuerò ad andare avanti e questi non li guardo neanche più. Lo faccio perché voglio sapere se in questa Nazione c’è ancora il diritto di non essere di Sinistra, senza rischiare di diventare vittime dello spostato di turno perché gli hanno insegnato a odiarti. Ora basta signori, ora iniziamo tutti ad assumerci le nostre responsabilità”.