Una vittoria del gruppo, ha ricordato Stephen Kerr nel finale, un gruppo che lui ha saputo costruire puntando sui veterani, Curry, Thompson e Green, ma anche su giovani come Jordan Poole. Per Kerr nono titolo: ne ha vinti 5 da giocatore e 4 da allenatore
Torna campione Nba Golden State, che ieri ha battuto i Boston Celtics in gara 6 per 103-90. Quarto titolo dal 2015 per la squadra di coach Kerr e soprattutto per Steph Curry: miglior giocatore delle Finals Nba. Un titolo speciale questo, il più sentito probabilmente visti gli ultimi due anni particolarmente sofferti: basta ricordare che nel 2020 avevano chiuso la regular season con il loro record negativo. Kerr però ha saputo ricostruire andando oltre i dubbi: puntando su Curry, naturalmente, ma anche su Klay Thompson rimasto fermo per due anni e mezzo. Certo hanno dovuto sudarla contro i Boston Celtics, ma in gara 6, dopo il 12-2 iniziale di Boston, i Warriors sono stati in grado di fare un parziale di 21-0 in 12 minuti, scrivendo di fatto il destino della gara e del campionato. Sontuoso Curry, in lacrime a fine gara, con 34 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Benissimo anche Green, dominante in difesa, con 12 punti, 12 rimbalzi e otto assist. Una vittoria del gruppo, ha ricordato Stephen Kerr nel finale, un gruppo che lui ha saputo costruire puntando sui veterani, Curry, Thompson e Green, ma anche su giovani come Jordan Poole. Per Kerr nono titolo: ne ha vinti 5 da giocatore e 4 da allenatore.