Caldo, afa e temperature oltre le medie climatiche del periodo interessano quasi tutta l’Europa occidentale. E’ la prima ondata di caldo dell’estate che segue una primavera insolitamente secca che sta causando la grave crisi idrica nel nord Italia e in alcune parti della Francia.
Le previsioni in Italia – Per i prossimi giorni le notizie sul fronte meteorologico non sono per nulla positive: l’anticiclone Scipione diventerà sempre più potente soprattutto a partire da domenica e farà aumentare considerevolmente le temperature su quasi tutta l’Italia. In particolare tra martedì (solstizio d’estate) e mercoledì si toccheranno picchi di 40°C su molte città della Pianura Padana, come a Bologna e Ferrara, fino a 37/38°C a Milano, Mantova, Pavia, Bolzano, 36°C a Roma, Terni, Firenze. Inizierà a fare tanto caldo anche al Sud, con valori superiori ai 36°C su quasi tutte le città.
In Francia 12 dipartimenti in zona rossa – Ondata di caldo che non interessa solamente l’Italia. In Francia la premier Elisabeth Borne, ha dichiarato su Twitter che 12 dipartimenti francesi sono stati piazzati in “allerta rossa caldo“, in vista delle temperature roventi annunciate già da qualche giorno sulla Francia. Finora, 23 dipartimenti erano stati considerati in vigilanza arancione. La colonnina di mercurio giovedì ha raggiunto la soglia dei 40°C in due località nel sud della Francia stabilendo un record di precocità, secondo quanto indicato da Météo France. Di conseguenza è stato registrato un aumento dei consumi elettrici mentre le autorità si trovano costrette ad importare energia per l’insufficiente disponibilità del parco nucleare. Intanto, nell’Ile-de-France, la regione di Parigi, il prefetto di polizia Didier Lallement ha chiesto agli automobilisti di ridurre di 10 km/h la velocità massima dei loro veicoli per contrastare l’inquinamento, con emissioni di Co2 oltre la soglia di allerta.
Spagna tra roghi e volatili morti – “Vediamo che i termometri raggiungono i 43 gradi in diverse parti della Spagna quando siamo appena a metà giugno”, ha detto il premier spagnolo, Pedro Sánchez, parlando nella Giornata mondiale della lotta contro la desertificazione. Le ondate di caldo con “temperature estremamente elevate” come quella che sta vivendo attualmente la Spagna “non sono più solo un aneddoto” e “hanno effetti estremamente negativi” per l’ambiente, ha aggiunto. Tutto questo mentre centinaia di piccoli esemplari di rondone (Apus Apus), una specie volatile protetta, sono stati ritrovati a terra, stremati dal caldo e a volte già morti, per le strade di Siviglia e Cordoba. Come segnala El País, tale circostanza sta facendo sì che personale e volontari del Centro per il Recupero di Specie Minacciate, creato proprio per tutelare animali a rischio, sono travolti dalla quantità di lavoro necessario per prestare assistenza a questi uccellini in difficoltà. Intanto sono già sette le regioni della Spagna in cui sono attivi incendi boschivi: il quotidiano La Vanguardia, spiega che i territori in questione sono Catalogna, Navarra, Castiglia e Leon, Andalusia, Aragona, Galizia e Comunità Valenciana. In alcuni casi sono intervenuti anche membri dell’Unità militare d’emergenza.
A Londra 34 gradi – Il caldo record colpisce anche la Gran Bretagna: le previsioni del Met Office parlano di 34°C a Londra e in alcune parti dell’Inghilterra orientale. Gli esperti britannici segnalano che si tratta di temperature anomale per questo periodo dell’anno. Mentre molti cittadini si spostano verso le località di mare per il weekend le autorità nei maggiori centri urbani ricordano ai cittadini di tenersi idratati per evitare i contraccolpi del caldo record sulla salute.
Strage di bovini in Kansas – Oltreoceano conseguenze negative del caldo estremo si sono verificate anche in Kansas, dove sono morti almeno 2000 bovini. Secondo quanto reso noto dal Kansas Department of Health and Environment, il numero si riferisce solo alle carcasse smaltite dalle autorità. Il sud ovest dello stato ha visto un incremento di temperature tra i dieci ed i 14 gradi rispetto alla media mentre nella notte si sono mantenute sui 20 gradi, non abbastanza per consentire al bestiame di raffreddarsi. Inoltre secondo gli esperti gli sbalzi improvvisi di temperatura hanno impedito che i bovini, in questo caso, si acclimatassero alle nuove condizioni.