La giornata per la lotta alla siccità arriva in un momento nel quale evidentemente la situazione anche nel nostro paese è drammatica, con fiumi, primo fra tutti il Po, al loro livello minimo ancora prima dell’inizio dell’estate. Ora come sempre si grida all’emergenza, ed i danni per gli agricoltori e per le persone che vivono nelle zone inaridite, saranno grandi e devastanti.
Da anni mi impegno nella promozione di iniziative che possano rallentare se non invertire i danni dei cambiamenti climatici che, come ormai sappiamo, sono causati dall’attività umana sul nostro unico fragile pianeta. I governi, e quello italiano non può essere purtroppo escluso da questi, hanno ultimamente espresso preoccupazione e fatto dichiarazioni in merito, dichiarando la volontà di agire in maniera forte e determinata, ma ad oggi le loro azioni sono sempre state troppo timide e non sufficienti rispetto alla domanda di cambiamento che il mondo scientifico richiede.
La transizione ecologica così tanto sbandierata, non trova ora sufficiente sostanza. Le tecnologie sono pronte, se nel 2015 una scelta dell’allora governo non avesse rallentato lo sviluppo di energie rinnovabili nel nostro paese, oggi avremmo bisogno del 40% in meno di gas russo, saremmo più indipendenti e avremmo creato nuovi posti di lavoro.
Dobbiamo agire ora per le nuove e future generazioni, che ancora non hanno vissuto il proprio futuro, e che meritano di avere le nostre stesse possibilità di vivere su un pianeta che li possa ospitare. Ora è il momento di cambiare.