Impasse, poi risolto, a “Tagadà” (La7) durante un dibattito sul conflitto in Ucraina. Lo storico Marco Revelli biasima il comportamento dell’Occidente nella ricerca di una soluzione diplomatica: “Quelli che stanno intorno al ring, finché si limitano a fare il tifo per l’uno o per l’altro, non apportano un grammo di sensatezza in tutta questa vicenda, che sta costando carissimo in primo luogo alla povera gente. Cioè agli ucraini, che siano russofoni o non russofoni, filorussi o antirussi: sono quelli che crepano, nascosti in uno scantinato e spesso senza un fucile. Muoiono sotto le bombe, ci sono numeri agghiaccianti. Non ha nessun senso tutto questo. Poi se si vuol dividere il campo tra tifoserie, ognuno può trovare un senso al proprio fronte”.
Revelli viene interrotto da Parenzo, che insorge sul tema delle tifoserie, ma lo storico lo prega due volte di lasciarlo parlare. Il giornalista continua il suo intervento e Revelli chiude il collegamento: “Io stacco. Buongiorno”.
Interviene la conduttrice Tiziana Panella, visibilmente dispiaciuta, che rimprovera bonariamente Parenzo: “Il professor Revelli stava esprimendo serenamente la sua opinione e qui ci si confronta in maniera tranquilla. Magari proviamo a richiamarlo”.
Il giornalista prontamente si scusa e circa 8 minuti dopo Revelli si ricollega alla trasmissione.