Un video postato sul canale Instagram del locale Overfit di Firenze, mostra un gruppo di giovani raccolto attorno a una torta verde, bianca e rossa. Cantano insieme l’Inno di Mameli: sono gli allievi marescialli dell’Arma dei Carabinieri, hanno appena terminato il corso e fanno baldoria. Tutto normale fino a quando qualcuno non si fa prendere dall’entusiasmo e tende il braccio destro in quello che appare in tutto e per tutto un saluto romano.
Per il comando generale dell’Arma, che venerdì ha diffuso una nota ufficiale, “è evidente che il gesticolare dei giovani è quello tipico dei cori da “stadio”, atteggiamento comune a quello tenuto da tanti coetanei nelle più disparate circostanze. Ciò è immediatamente comprensibile dalla postura delle braccia dei ragazzi e dal fatto che molti di loro recano in mano il proprio telefono cellulare o dalla circostanza che altri alzano entrambe le braccia ovvero solo quello sinistro, accompagnando ritmicamente il movimento con il canto”. Nella stessa nota, il comando fa sapere anche che “Al fine di assicurare la massima trasparenza e a tutela dell’immagine dell’Arma, il video è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria per tutte le valutazioni di competenza, anche in ordine alla prospettazione mediatica del fatto”.
Chi condanna l’episodio è l’Anpi di Firenze che in un post affidato a facebook dichiara: “È urgente che l’istruzione dei giovani e delle giovani che si apprestano ad entrare nelle forze dell’ordine e nell’esercito sia integrata da solide basi valoriali nel solco dei principi della democrazia e della libertà. Di esempi virtuosi l’Arma ne ha dati innumerevoli, basti ricordare i tre carabinieri fucilati a Fiesole dai nazifascisti, per non dire della statua a Salvo D’Acquisto che orna il Prato dello Strozzino a Bellosguardo. È tempo che lo Stato provveda anche attraverso un’adeguata formazione; si tratta di funzionari pubblici e come tali, quando saranno nell’esercizio delle loro funzioni, rappresenteranno il volto dello Stato Italiano e quindi tutti noi cittadine e cittadini”. E, concludono: “Quello che abbiamo visto nel video è in palese contrasto con la legge fondamentale della Repubblica Italiana e contrario a qualsiasi principio democratico. Tutti siamo chiamati a vigilare sulla tenuta democratica e civile delle nostre città e questo deve riguardare ed interessare ogni cittadino compresi i gestori dei locali pubblici perché certi comportamenti non possono essere ammessi”.