Le donne hanno molte scelte per il controllo delle nascite, dalle pillole estroprogestiniche orali ai cerotti e ai dispositivi intrauterini, e in parte come risultato, a livello effettivo e sociale, si assumono la maggior parte della responsabilità nella prevenzione delle gravidanze. Per quanto riguarda invece le opzioni a disposizione dell’uomo, attualmente vi sono solo due metodi efficaci per il controllo delle nascite: i preservativi maschili e la vasectomia. Tuttavia, i preservativi sono dei dispositivi monouso e in piccola percentuale soggetti a fallimento. Al contrario, la vasectomia – una procedura chirurgica – è considerata una forma permanente di sterilizzazione maschile. Anche se la vasectomia può talvolta essere invertita, la chirurgia di inversione è piuttosto costosa e non sempre ha successo. Pertanto, gli uomini avrebbero bisogno di un contraccettivo orale efficace – duraturo ma reversibile – simile alla pillola anticoncezionale femminile. La buona notizia è che le opzioni di controllo delle nascite da parte degli uomini – e quindi le responsabilità – potrebbero presto espandersi.
In un’era di continui cambiamenti, è interessante scoprire i nuovi progressi della scienza e il modo in cui questi progressi potrebbero condurre a trasformazioni di grande portata. Una di queste scoperte recente, ma frutto di ricerche di lunga data, ha guidato alla proposta di lancio sul mercato del cosiddetto “pillolo” maschile, che potrebbe portare gli uomini e non solo le donne a contribuire al controllo delle nascite. Oggi, infatti, gli scienziati riferiscono la presenza di un contraccettivo orale maschile non ormonale che previene efficacemente la gravidanza nei topi, senza effetti collaterali evidenti. Tuttavia, gli esperti invitano alla cautela, spiegando che spesso le sperimentazioni sugli umani non danno gli stessi risultati di quelle sugli animali. Ma di cosa si tratta?
Un gruppo di ricercatori dell’Università del Minnesota ha scoperto una sostanza in grado di inibire la produzione di spermatozoi, che potrebbe essere utilizzata per produrre pillole anticoncezionali non ormonali per uomini. La “proto-pillola”, nonché rivoluzionario farmaco, è stata denominata YCT529 e si è ottenuta effettuando degli studi sul recettore di acido retinoico alfa (rar-α). Il rar-α è una proteina che si lega all’acido retinoico, a sua volta mediatore delle funzioni della vitamina A, che influisce sulla crescita delle cellule e sulla formazione degli spermatozoi. In passato si era già tentato di inibire il funzionamento di tutti e tre i tipi di proteine rar (rar-α, rar-β e rar-γ), ma in questo caso i ricercatori hanno preferito concentrarsi sulla α, pensando così di poter avere meno effetti collaterali: per ora sembra essere stata la scelta più adeguata, dal momento che i topi non hanno presentato alcun effetto collaterale evidente.
Abdullah Al Noman, uno dei ricercatori del gruppo, ha illustrato il lavoro all’incontro primaverile dell’American Chemical Society (ACS). Acs Spring 2022 è un evento tenutosi virtualmente e in presenza dal 20 al 24 marzo di quest’anno a San Diego, in California, durante il quale sono state poste all’attenzione numerosissime presentazioni su una vasta gamma di argomenti scientifici. Per decenni gli scienziati hanno tentato di sviluppare un efficace contraccettivo orale maschile, ma al momento non ci sono ancora pillole approvate sul mercato.
La maggior parte dei composti attualmente sottoposti a studi clinici prende di mira il testosterone, ormone sessuale maschile, che potrebbe portare a effetti collaterali come aumento di peso, depressione e aumento dei livelli di colesterolo a bassa densità di lipoproteine (noto come Ldl). L’intento del team di ricerca era proprio quello di creare un contraccettivo maschile non ormonale per evitare tali effetti collaterali. Ma come potrebbe influenzare tutto questo la vita sessuale della coppia? La vera sfida riguarda l’adesione e la negoziazione dell’utilizzo dei contraccettivi fra i partner: se fino ad oggi è stata implicitamente attribuita alle donne la maggior parte della responsabilità nell’evitare gravidanze indesiderate, con l’introduzione di un contraccettivo maschile potrebbero aprirsi nuovi scenari all’interno delle relazioni. Si tratterebbe di un cambiamento culturale e di punti di vista che passano per una rielaborazione di quello che fino ad oggi è apparso come consueto.
Se pensiamo che molti uomini ad oggi scoraggiano perfino l’utilizzo del preservativo maschile, accusato di essere scomodo o come un impedimento del godimento di un piacere “completo”, è difficile pensare che l’approvazione dell’utilizzo di una pillola contraccettiva maschile possa essere accolta positivamente. Gli uomini potrebbero infatti concepirla come una riduzione della propria virilità, col risultato di un possibile rigetto dell’uso di un simile dispositivo. Ecco perché alcune rivoluzioni culturali si disputano fra una forza che spinge all’evoluzione e una che va nella direzione di un’involuzione. Si ribadisce quindi l’importanza di una sensibilizzazione in tal senso, che miri all’importanza del compromesso e del consenso all’interno della coppia e degli incontri sessuali.
Nel non sapere cosa aspettarci non ci resta quindi che attendere: nel caso in cui i trial clinici dimostrassero la sicurezza e l’effettiva efficacia della molecola anche sugli uomini, per l’approvazione da parte delle autorità regolatorie (Food and drug administration statunitense- Fda e Agenzia europea per i medicinali- Ema) e la successiva commercializzazione del farmaco potrebbero volerci circa cinque anni. I ricercatori prevedono di iniziare a testarne gli effetti entro l’anno corrente, e noi ci auguriamo che la sua approvazione ed efficacia possano raggiungere un livello molto elevato.
Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Elisa Ginanneschi