Il sindaco uscente di Verona, che al primo turno ha avuto il 32 per cento dei voti, si presenterà senza nuovi alleati. Sulla scheda ci saranno Fratelli d’Italia e Lega
Federico Sboarina non ha chiamato Flavio Tosi. Flavio Tosi non ha chiamato Federico Sboarina. Ognuno dei due è rimasto arroccato nel proprio castello politico e così, dopo le pubbliche dichiarazioni delle 24 ore precedenti, si è arrivati in silenzio allo scadere del termine che consentiva di accettare un apparentamento elettorale in vista del ballottaggio del 26 giugno prossimo.
Il risultato è che il sindaco uscente di Verona, che al primo turno ha avuto il 32 per cento dei voti, si presenterà senza nuovi alleati. Sulla scheda ci saranno Fratelli d’Italia e Lega, oltre alle altre liste che si richiamato a Sboarina o a qualche formazione civica. Non ci saranno quelle di Flavio Tosi e di Forza Italia, forti del 23 per cento di consensi, che costituiscono, per ora, un serbatoio senza indicazioni di voto. Tosi ha detto che non voterà l’esponente del centrosinistra Damiano Tommasi e che “probabilmente” voterà Sboarina. Ma prima di farlo vuole consultarsi con Forza Italia, di cui ha preso la tessera due giorni dopo il voto, per concordare eventuali prese di posizione ufficiali degli azzurri in vista del voto di ballottaggio.
La situazione, quindi, non è uscita dallo stato di cronicizzazione di rapporti personali non idilliaci tra Tosi e Sboarina e di vaghe dichiarazioni di convergenze programmatiche. Dall’entourage del sindaco uscente è arrivata la conferma: nessun cambio di linea. Siamo quindi fermi a quello che Sboarina aveva dichiarato sabato, ovvero che era al lavoro per discutere il proprio programma con tutte le forze del centrodestra, innanzitutto con Forza Italia. Ma ha definito un accordo di palazzo l’eventuale intesa ufficiale sugli apparentamenti. Così ha preferito correre (e rischiare) da solo, cercando di recuperare il terreno perduto, piuttosto che garantire a Tosi-Forza Italia quattro seggi in più in consiglio comunale (in totale 9) e quattro assessorati. Rispetto a Tommasi è indietro di circa 8mila voti.
Neanche Tosi ha cambiato posizione. Voleva un’intesa alla luce del sole, ovvero i simboli delle sue liste e di Forza Italia sulla scheda. “Non siamo elettori di serie B”, aveva detto chiedendo un riconoscimento pieno nella coalizione di centrodestra.
Non sono bastati gli interventi dei leader nazionali a sbloccare la situazione. Giorgia Meloni ha tentato all’ultimo di mettere un’impronta su un’intesa che non c’era. Aveva dato garanzie per un accordo di programma non ufficiale, ma senza contropartita di seggi. Sboarina aveva insistito ringraziando Tosi per la dichiarazione del voto a suo favore. Si è però trattato di una forzatura, che Tosi ha subito respinto ai mittenti: “Leggo con meraviglia la nota di Giorgia Meloni, la quale interpreta a suo modo una mia dichiarazione, alludendo ad un accordo raggiunto con FDI a Verona in vista del ballottaggio, accordo che non c’è proprio a causa delle scelte di Federico Sboarina, il quale dimostra finora di non avere a cuore l’unità, né tantomeno la vittoria del centrodestra”.
Tosi aveva ricordato che a Lucca c’è stato l’apparentamento, “unico strumento trasparente di fronte agli elettori, previsto dalla legge”. L’ultimo appello era in due punti: “Il rifiuto di un accordo ufficiale con Forza Italia e con le civiche ad essa collegate rischia serissimamente di far perdere l’intero centrodestra. Un nostro elettore farebbe molta fatica a votare per chi non accetta la presenza dei nostri simboli sulla scheda”. Inoltre, “abbiamo chiarito che non potremmo mai sostenere la sinistra”.
La campagna elettorale è così ripresa a gran ritmo, con qualche singolare scopiazzatura. Damiano Tommasi sabato mattina aveva organizzato un torneo di calcetto. Ebbene, nel pomeriggio Sboarina è andato a vedere una partitella di bambini a Ca’ di David, si è fatto riprendere e ha postato: “Belli i ricordi sui campi da calcio”. Tommasi ha cominciato un tour nei quartieri della città, a piedi, per incontrare gli elettori. Tommasi al mattino di domenica è salito in bicicletta assieme a una trentina di sostenitori e si è fatto riprendere in centro storico: “Girare in bici per Verona è meraviglioso, nonostante il gran caldo”. Poi ha annunciato che realizzerà 100 chilometri di piste ciclabili in cinque anni. Post velenoso di un cittadino: “Prova ad andare sulle ciclabili di Verona… la mattina andando al lavoro… vedrai che bei percorsi, ti rompi la bici e anche la schiena”.