“Chi fa pagare una pizza 4-5 euro cosa ci mette dentro?”. Così Flavio Briatore in un lungo intervento su Instagram difende i prezzi delle sue pizze, come una margherita venduta a 15 euro. Sottolineando che nel suo Crazy Pizza si usano solo materie prime di qualità, Briatore elenca i prezzi degli ingredienti, dal Pata Negra alla mozzarella di bufala. “L’Italia è un paese di gelosi – continua l’imprenditore nella sua invettiva – Noi andiamo benissimo. Ragazzi siete degli invidiosi e io vi adoro perché mi fate una pubblicità della Madonna. Io sono un genio e voi non lo siete”.
A rispondere è arrivato Gino Sorbillo, maestro pizzaiolo e manager dell’omonimo gruppo che, dalle pagine del Corriere della Sera commenta: “Briatore? In questo settore è l’ultimo arrivato. Sfrutta la notorietà dei pizzaioli napoletani e della pizza per accreditarsi e farsi pubblicità. E considerato il clamore che hanno suscitato le sue affermazioni c’è da dire che è riuscito nel suo intento”. La pizza, per Sorbillo “è un alimento popolare e deve essere venduta a prezzi popolari. Questa almeno è la visione mia e della stragrande maggioranza dei colleghi”. “Nonostante i rincari, i costi delle materie prime si conoscono: la farina costa da 50 centesimi a 1,2 euro al chilo. Personalmente uso i migliori pomodoro San Marzano e un grande olio extravergine spiega poi – Se volessi aggiungere caviale o Pata Negra non avrei problemi. ma non lo faccio per non snaturare l’identità popolare della pizza”.
Sorbillo quindi conclude sottolineando che Briatore “è libero” di impostare l’attività “come crede” e di rivolgersi a una certa clientela, ma “lo spazio per una pizzeria come la sua è limitatissimo: forse in tutt’Italia si potrebbero contare sulle dita di una mano. Magari con 30 clienti al giorno riesce a far quadrare i conti. Per me ce ne vogliono almeno 300. Da noi deve poter venire anche lo studente, il pensionato, il disoccupato. Non ci basiamo sulle amicizie di persone facoltose come può fare Briatore”.