Anche questa settimana la Ferrari non riesce a conquistare la vittoria. Nel gran premio del Canada a vincere è stata la solita Red Bull e nuovamente Max Verstappen. Con un Leclerc parzialmente fuori gioco a causa della penalità inflitta dopo la decisione di sostituire l’intero motore e i relativi componenti, tutte le speranze Ferrari ricadevano sulle spalle di Carlos Sainz. Lo spagnolo però non è riuscito a centrare la vittoria a causa, in parte, di una mancanza di velocità sul dritto della sua monoposto e anche per meriti dell’olandese che non ha commessa la minima sbavatura in pista.
Ancora una volta viene raccontato, come la Ferrari F1-75 risulti essere la macchina più veloce in pista – in parte è vero – e ancora una volta a vincere però è la Red Bull. Perché allora?
Che la Ferrari sia la macchina più veloce in pista, di fatto è una verità, ma raccontata a metà.
Le due Ferrari in pista ieri avevano chiari ed evidenti problemi nel sorpassare i rivali e spesso anche con l’utilizzo del Drag Reduction System (DRS). Un chiaro segno che le mappature motore, dopo i guai di affidabilità patiti, sono state “moderate”. Mancano quei cavalli su cui si poteva contare fino a qualche gara fa e a nulla sono serviti gli assetti più scarichi di Sainz e la nuova ala posteriore a basso carico di Leclerc. Anzi gli assetti scarichi e le ali da basso drag hanno sfavorito in trazione ed in uscita di curva le due rosse, pagando poi in accelerazione e allungo sul dritto.
Poi nuovamente una strategia addormentata, non aggressiva che non coglie l’occasione di un pit stop sotto regime di virtual safety car e un distacco che ha portato Sainz a inseguire Verstappen sempre a distanza di sicurezza (tra i 8 secondi fino a scendere a quasi 5).
Diciamola tutta, se non fosse uscita la safety car finale, difficilmente avremmo visto una battaglia ravvicinata tra Sainz e Verstappen come quella degli ultimi dieci giri di gara. Dovevamo sperare nel recupero dello spagnolo che probabilmente sarebbe arrivato a gomme esaurite al ridosso di un Verstappen che certamente avrebbe patito anche lui un degrado gomme. Tutto da vedere, tutto da provare e molti “se”.
Il racconto però che emerge dai media nazionali che trasmettono la corsa non è critico, anzi… La “miglior macchina”, “ottimismo in casa Ferrari”, “ora con motori freschi si tornerà all’attacco” senza ricordare al pubblico che il parziale è di 7 vittorie per la Red Bull contro le solo 2 della Ferrari e un distacco di Leclerc dalla vetta di ben 49 punti (quasi due Gran Premi di svantaggio). Non si critica la gestione del muretto, nulla da obiettare e tutti felici, così. La macchina migliore non vince. Sembra quasi logico.