Contribuire alla diffusione delle auto elettriche e diventare “leader in Europa” per le soluzioni di ricarica. Per questo, seppur indirettamente, Stellantis, il secondo gruppo automobilistico europeo dopo la fusione tra FCA e PSA, supporta la competizione motoristica di un marchio controllato per metà da Mercedes-Benz. Lo fa attraverso Free2move eSolutions, una società di cui detiene il 50,1% del capitale, che dallo scorso fine settimana fornisce le colonnine per il rifornimento di energia alla smart EQ fortwo e-cup, il campionato italiano ideato dalla LPD nato cinque anni fa e diventato la prima serie al mondo dedicata a una vettura elettrica di serie. L’accordo vale per il resto della stagione: dopo le gare di Vallelunga e Misano Adriatico, ci sono ancora quelle a Varano de’ Melegari (9 e 10 luglio), a Imola (3 e 4 settembre) e a Modena (15 e 16 ottobre).
La scelta è “laica”: “Ci occupiamo di progettazione, fornitura e realizzazione delle infrastrutture di ricarica – spiega Claudio Noferini, il 44enne romano che è country manager per l’Italia di eSolutions – e siamo in contatto con diverse case automobilistiche, ma non mi chieda quali perché altro non posso dire”. Rivendica l’unicità del progetto “Vehicle to Grid” (V2G) di Mirafiori con l’installazione di colonnine bidirezionali di ricarica veloce (fino a 50 kW): con le sue circa 600 vetture elettriche potenzialmente collegate (entro la fine dell’anno) sarà il più grande al mondo di questo genere. L’infrastruttura è destinata a contribuire alla stabilizzazione del rete anche grazie ai 5 MW di fotovoltaico prodotti proprio a Mirafiori.
La società sta già sperimentando altre soluzioni che consentiranno ai veicoli a zero emissioni di non essere solo protagonisti della mobilità, ma anche di un innovativo ecosistema elettrico, perfino a livello domestico, che supporti la rete elettrica. Noferini non può sbilanciarsi, anche se lascia intendere che l’ufficializzazione di nuovi progetti è imminente.
La scelta di affiancare la smart EQ fortwo e-cup è frutto della strategia di democratizzazione dell’opzione elettrica. In Italia eSolutions ha già installato 65.000 colonnine di ricarica tra wallbox domestiche da 3 kWh (da 599 euro) e impianti più sofisticati da 22 kWh (da 1.099 euro). Per ora l’attività è concentrata prevalentemente nel Centro Nord (80% degli impianti) con Lombardia e Piemonte quali snodi principali. I clienti di Stellantis sono i destinatari principali dell’offerta della società, ma con l’opzione “laica” citata da Noferini la società tiene aperte tutte le possibilità. Il manager ricorda anche che “i nostri dispositivi dispongono del Dinamic Power Management che gestiscono il flusso di energia e impediscono di far saltare le sicurezze”, visto che in Italia sono ancora poche le famiglie che hanno una potenza superiore ai 3 kW.
In qualità di partner tecnologico di Atlante, di proprietà della NHOA, la società a controllo taiwanese che detiene il resto del capitale di eSolutions, la visione è internazionale. “Il nostro obiettivo è quello di diventare leader in Europa”, conclude il manager. Stefano Terranova, il 47enne romano chiamato a guidare Atlante, conferma che il piano di implementazione della rete riguarda inizialmente le penisola iberica (Spagna e Portogallo), Francia e Italia dove entro il 2030 punta a installare 35.000 punti di ricarica ultrarapida. “Sono le aree in cui l’infrastruttura non è ancora molto sviluppata”, ricorda.
In realtà nemmeno nell’Europa dell’Est ci sono poi troppe stazioni di rifornimento: “Per il momento ci concentriamo su questi paesi, ma non ne escludiamo altri”, dice Terranova. La capillarità della distribuzione delle colonnine è fondamentale per supportare l’elettrificazione. Atlante punta sulla strategia multi-canale: in Italia si è già aggiudicata alcuni bandi pubblici e privati e ha raggiunto un accordo con Api/IP per l’installazione di colonnine presso alcune aree di servizio. Le autostrade saranno la nuova frontiera: in Francia attende l’esito di due bandi a breve, mentre in Italia, dove non esistono ancora capitolati specifici, aspetta le future concessioni.
L’invasione russa dell’Ucraina ha accelerato un processo che l’Europa doveva anticipare prima di votare la svolta elettrica: “La guerra influisce sui costi di materie prime ed indirettamente sulla catena di approvvigionamento – conclude Terranova – ma dal punto di vista geopolitico rende ancora più urgenti gli investimenti sulle rinnovabili che oltre a garantire la transizione energetica permettono di ridurre la nostra dipendenza dagli idrocarburi importati”.