Calcio

Commisso-Cairo, match in tribunale | Il vicedirettore della Gazzetta dello sport a processo per la diffamazione del patron della Fiorentina

Andrea Di Caro rinviato a giudizio per il contenuto di un editoriale sul numero uno della Viola, secondo cui "l'allusione alla mafia offende l’intera comunità italoamericana". Il gup gli ha dato ragione

La Fiorentina di Rocco Commisso porterà in tribunale La Gazzetta dello Sport del suo collega Urbano Cairo: adesso è ufficiale, perché il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per la querela presentata dal club viola. Dunque ci sarà un processo per il reato di diffamazione a mezzo stampa, di cui la Fiorentina ha accusato la “Rosea”. Commisso si aggiudica il primo round della vicenda giudiziaria che lo vede opposto al più importante quotidiano sportivo del nostro Paese, in quella che rappresenta una vera e propria “crociata” contro certi meccanismi del pallone italiano. La vicenda risale al maggio 2021 e a un editoriale firmato dal vicedirettore Andrea Di Caro, sulla famosa conferenza stampa tenuta all’epoca dal presidente della Fiorentina. In quell’articolo, La Gazzetta aveva attaccato Commisso, apostrofandolo come “don Rocco” per i toni utilizzati in quell’incontro. “Più che da un gangster movie di Coppola o Scorsese, sembra uscito da un film poliziottesco all’italiana di Serie B”. E sono proprio queste le parole che hanno fatto andare su tutte le furie il patron viola, tanto da spingerlo a querelare.

In particolare, Commisso si è sentito colpito nelle sue origini e nel suo percorso di vita di “self made man”, a cui tiene tantissimo. Per lui La Gazzetta aveva “offeso la reputazione dell’intera comunità italoamericana, che quotidianamente si batte per sradicare l’orribile stereotipo che associa lo stigma della criminalità organizzata ai nostri connazionali d’Oltreoceano”. Allo stesso modo, la frase “Commisso ricorda una certa brutta Italia, che preferiamo resti solo nei vecchi film”, sarebbe un chiaro riferimento alla mafia: un accostamento “allusivo inaccettabile e offensivo”.

La Gazzetta aveva sempre negato ogni offesa, appellandosi al diritto di critica, ma al termine delle indagini, il giudice ha stabilito che l’accusa sussiste e merita quantomeno di essere discussa in dibattimento, rinviando a giudizio il giornalista. Esprimendo soddisfazione per la decisione, la Fiorentina ed il presidente Commisso ribadiscono in una nota che sono “inaccettabili gli attacchi gratuiti alla reputazione delle persone e la riproposizione di odiosi stereotipi discriminatori nei confronti della comunità italoamericana”. La Fiorentina e La Gazzetta dello Sport, dunque, si vedranno in un’aula di tribunale a Cagliari (dove per competenza è incardinato il procedimento, visto che la prima copia del giornale è stampata nel capoluogo sardo), probabilmente a dicembre, quando è attesa l’udienza. La battaglia di Commisso continua.