Per il fallimento della società di trasporti pugliese gli imputati rispondono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria per effetto di operazioni dolose ai danni di Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl.
La gup del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi ha rinviato a giudizio 19 imputati per il crac delle Ferrovie Sud Est, società di trasporti pugliese commissariata e poi acquistata da Ferrovie dello Stato, che coinvolge anche ex vertici di Bnl. Saranno processati a partire dal 6 ottobre l’ex amministratore delegato di Bnl Fabio Gallia, 17 tra ex e attuali dirigenti e funzionari della banca, e l’ex amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria per effetto di operazioni dolose ai danni di Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl. Nel procedimento sono costituiti parte civile il ministero dei Trasporti, Regione Puglia, Ferrovie del Sud Est e Ferrovie dello Stato. I fatti contestati risalgono agli anni 2009-2016, ma i reati di bancarotta ipotizzati sono datati 16 gennaio 2017, data di ammissione di Fse al concordato. Nell’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore Roberto Rossi, si ipotizza che le condotte dei funzionari dell’istituto di credito abbiano aggravato la situazione debitoria di Fse attraverso la concessione di finanziamenti, il mantenimento di linee di credito in favore della società in dissesto e l’assenza di controlli sulla destinazione delle somme erogate. Il 27 settembre si discuterà la posizione dell’unico imputato che ha chiesto il rito abbreviato, Silvestro Demurtas, all’epoca funzionario responsabile Finanziamenti Corporate della Divisione Corporate Banking di Bnl.