“They” al singolare si riferisce a una persona che non si identifica né come maschio né come femmina, oppure tutti e due i generi, o in parte con uno e in parte con l’altro. E’ il tentativo di sfuggire a ogni catalogazione. E’ un fenomeno che si è via via diffuso, soprattutto in ambienti molto progressisti: le persone dichiarano subito con quale pronome vogliono essere chiamate, così da evitare dal primo momento che venga utilizzato quello che non gradiscono
L’uso di pronomi plurali per il singolare, per suggerire che non ci si identifica né nel genere femminile né in quello maschile, sta spaccando l’America. L’ultimo caso, il più recente, riguarda Jennifer Lopez e il suo “they” per riferirsi alla figlia. Che cosa è successo? Al Gala che è stato organizzato per i campioni del baseball Los Angeles Dodgers, la pop star li ha usati per presentare la figlia Emme Maribel Muniz. Sì, ha utilizzato i pronomi “they” e “them”, che in italiano possiamo tradurre con “essi” e “loro”. Proprio per non identificare il genere della figlia. Emme, ricordiamo, è nata dal matrimonio con Marc Antony e ha 14 anni.
E’ stato un bellissimo duetto a cavallo tra due generazioni. J. Lo. ha raccontato: “L’ultima volta che abbiamo cantato insieme era in un grande stadio come questo – ha detto Lopez – ed è da quella volta che le chiedo (“I asked them”) di cantare con me, ma non ha mai più voluto“. Si riferiva all’Halftime Show, in occasione del Super Bowl, la super finale del football americano. Ma ha aggiunto: “Questa, però, è un’occasione davvero speciale“. Poi ha sottolineato che Emme è davvero molto impegnata (“they are very, very busy”) e costosa: “La devo pagare quando si esibisce con me”.
In quel preciso istante Emme ha fatto il suo ingresso sul palco, tra gli appalusi entusiasti degli spettatori, portando un microfono arcobaleno per interpretare con mamma il successo di Christina Perri “A Thousand Years”. Entrambe in total look griffato Roberto Cavalli. Ma le espressioni di Jennifer sono una novità? No, visto che già nel 2019 il Merriam-Webster, uno dei più diffusi vocabolari negli Usa, ha scelto “they” come “parola dell’anno”. Utilizzata al singolare e non al plurale. Una consuetudine che si è via via sviluppata in America nel processo di creazione di un nuovo linguaggio gender-neutral: non si riferisce a un sesso o a un genere preciso e nelle intenzioni di chi lo utilizza serve a evitare “discriminazioni linguistiche”. “They” al singolare si riferisce a una persona che non si identifica né come maschio né come femmina, oppure tutti e due i generi, o in parte con uno e in parte con l’altro. E’ il tentativo di sfuggire a ogni catalogazione. E’ un fenomeno che si è via via diffuso, soprattutto in ambienti molto progressisti: le persone dichiarano subito con quale pronome vogliono essere chiamate, così da evitare dal primo momento che venga utilizzato quello che non gradiscono.
Emily Brewster, una delle redattrici del vocabolario, ha spiegato che normalmente i pronomi sono poco consultati, ma “they” ha avuto una crescita drastica, più del 300 per cento delle ricerche già al suo primo apparire nel dizionario, perché le persone incontrano sempre più spesso nella sua accezione non-binaria. A provocare l’aumento delle ricerche è stata, in partenza, la richiesta del cantante Sam Smith che il “they” singolare venisse usato per lui. Poi è toccato ad Asia Kate Dillon, primo personaggio “non binario” della tv americana, la cui biografia su Wikipedia è caratterizzata, appunto, dall’uso del “they” singolare. Abbiamo verificato e la circostanza ha mandato in tilt il traduttore inglese-italiano.
E Jennifer? Al di là del clamore suscitato dai media da quest’ultima esibizione con la figlia, si gode il ritrovato amore con Ben Afflek. Dopo 20 anni “questo è il miglior momento della mia vita”, ha scritto J. Lo. sui social. Qualcuno sostiene che i due si siano già risposati. Ma per lei è importante avere al fianco anche un ottimo padre per i suoi figli: in un video afferma che “è il babbo più premuroso, amorevole, devoto, presente e generoso di sempre”.