Quattro morti bianche in sole 24 ore. E’ stata una ennesima giornata tragica per gli incidenti sul lavoro in Italia. La prima vittima è Donato Marti, operaio di 72 anni originario di Avetrana (Taranto), morto martedì mattina a Lecce dove era impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione di un immobile in via Parini. Secondo una prima ricostruzione, mentre installava un montacarichi insieme ad altri due operai è caduto da un’impalcatura, a un’altezza di cinque metri. Il 118 lo ha trasportato all’ospedale Vito Fazzi, ma è morto poco dopo. La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta.
La seconda vittima è un operaio di 52 anni che ha perso la vita dopo esser stato colpito da una matassa di ferro caduta dall’alto mentre lavorava in un cantiere edile a Legnago, in provincia di Verona. Sul posto sono arrivati l’ambulanza medicalizzata, un elicottero e i carabinieri. Per l’uomo, i soccorsi del Servizio di urgenza e di emergenza medica hanno potuto solo constatare il decesso per schiacciamento dovuto al peso dell’oggetto.
A Negrar, sempre nel veronese, è invece morto un giovane di 26 anni, Marco Accordini, figlio del direttore generale della Cantina Valpolicella, rimasto schiacciato da un trattore che stava manovrando all’interno della tenuta di famiglia. Il mezzo da lavoro si è improvvisamente ribaltato, non lasciando scampo al ragazzo.
L’ultimo incidente mortale sul lavoro è avvenuto in località Ponticelli di Città della Pieve (Perugia). Lungo la linea ferroviaria “lenta”, un operaio 58enne che stava lavorando sulle canaline a lato dei binari – lungo la tratta Roma-Firenze – è stato travolto da un treno in transito.
La notte prima a Cesano Maderno (Monza) due operai manutentori impegnati all’interno della azienda farmaceutica Bracco sono stati investiti da un getto di iodio vaporizzato a causa della rottura di un tubo. Hanno riportato ustioni da vapore di iodio ma se la sono cavata con una prognosi di qualche settimana.