L’attacco al gruppo meccanico friulano Danieli è arrivato direttamente dall’account Twitter ufficiale del ministero della Difesa dell’Ucraina. “Dopo quattro mesi di guerra su larga scala, l’italiana Danieli collabora ancora con gli stabilimenti russi, fornendo attrezzature per la produzione di sottomarini nucleari e blindature per carri armati”. Questo il testo della dichiarazione che ha riproposto un tema già emerso nei mesi scorsi, visto che il gruppo che ha un portafoglio ordini superiore ai 4 miliardi di euro, ha numerosi interessi nel mercato russo. “Sostenere il complesso militare russo è contrario a considerazioni legali e morali”, ha aggiunto il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov. La Danieli& C. Officine Meccaniche SpA, che ha il quartier generale a Buttrio in provincia di Udine, è uno dei leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici. Ha sedi in tutto il mondo e siti produttivi dalla Francia, al Brasile e alla Cina, dall’India alla Thailandia e al Giappone. In Russia ha tre sedi: la Danieli Volga LLC a Dzeržinsk (unità produttiva, design center e service center), la Danieli Volga Branch a Magnitogorsk (service center) e la Danieli Russia Engineering LLC (service center) a Mosca.
Il gruppo Danieli ha replicato immediatamente: “Le attività non contemplano in alcuno modo la produzione diretta di materiale bellico e i contratti stipulati non prevedono mai il coinvolgimento nelle scelte di produzione dei clienti”. Poi spiega: “La società è tra i maggiori produttori a livello mondiale di macchine e impianti per l’industria metallurgica e la gamma di prodotti del Gruppo comprende macchine, impianti e processi per tutti i cicli produttivi dell’acciaio e dei metalli non ferrosi, dal trattamento dei minerali e del rottame fino ai prodotti finiti piani e lunghi”. Non c’è invece la produzione bellica. La Danieli informa di aver “messo in atto tutte le misure necessarie a conformare le proprie attività ai provvedimenti adottati dall’Italia e dall’Unione Europea”, dopo lo scoppio della guerra. “Tali misure sono state applicate senza indugio a persone, entità e società oggetto delle sanzioni. Inoltre, la Società è impegnata sul fronte dell’emergenza umanitaria e sta fornendo un aiuto concreto alla popolazione coinvolta nella guerra in Ucraina. I dipendenti impiegati nell’ufficio tecnico del Gruppo Danieli a Dnipro, chiuso attualmente, sono stati portati al sicuro, assieme alle rispettive famiglie, e la società ha organizzato trasporto e accoglienza per circa cento persone presso il Campus Danieli in Friuli Venezia Giulia”. Il comunicato si conclude con la “diffida dal pubblicare ulteriormente notizie errate e/o false idonee”.
Ad aprile la società di lobbying e comunicazione internazionale Truman aveva denunciato: “Una azienda italiana aiuta la Russia a fabbricare reattori nucleari per sottomarini e armature per carri armati”. La ricostruzione di Truman era dettagliata. “Danieli fornisce i suoi servizi a numerose compagnie russe. Una di queste è lo stabilimento metallurgico di Viksun, che produce tubi per il Nord Stream II. Danieli continua a collaborare con la Kamensk-Uralsky Metallurgical Works, che produce parti specifiche per aerei russi. Questa azienda appartiene a un magnate russo Viktor Vekselberg che è sotto sanzioni”. Inoltre, “Danieli mantiene anche rapporti d’affari con un altro russo sanzionato, Alexei Mordashov, il proprietario di Severstal”, nonché con l’azienda Corporatsiya Krasnyi Oktyabr, che sarebbe “uno dei maggiori produttori di acciaio del paese, che produce recipienti a pressione per reattori nucleari di sottomarini russi e armature per i carri armati russi T-14”.
All’inizio di quest’anno la Danieli ha ottenuto due importanti commesse per la costruzione di impianti siderurgici. Dalla società siderurgica russa Balakovo ha ottenuto l’ordine di realizzare un nuovo impianto green per la produzione di rotaie, travi e profilati. Si tratta di un progetto dal valore di circa 250 milioni di euro. La seconda commessa veniva dal gruppo Magnitogorsk Iron&Steel Works (Mmk), un ordine da circa 120 milioni di euro per la fornitura di tecnologie per l’installazione di quattro nuovi forni di riscaldo. In precedenza la multinazionale friulana aveva ottenuto l’appalto per costruire la prima acciaieria green in Russia, un impianto del valore di 430 milioni di euro per conto della OMK, uno dei leader della siderurgia nel paese. All’inizio di settembre 2021 la firma del contratto era stata trasmessa in videoconferenza, con la partecipazione del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il presidente della Danieli, ingegner Gianpietro Benedetti, il ministro dell’Industria della Federazione russa Denis Manturov e l’allora ambasciatore d’Italia nella capitale russa Pasquale Terracciano.