L’incertezza sul tema d’attualità, ma anche i nomi per la traccia di letteratura: Giovanni Verga, Cesare Beccaria, Dante Alighieri e Pier Paolo Pasolini. E poi gli spunti per gli argomenti storici: la nascita della Costituzione italiana, il patto di Varsavia, Giuseppe Mazzini, ma anche il trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. A poche ore dall’avvio della prima prova dell’esame di maturità che alle 8,30 del 22 giugno vedrà impegnati 539.678 ragazzi abbiamo chiesto a scrittori, saggisti e storici quali potrebbero essere gli argomenti scelti quest’anno dal ministero dell’Istruzione.
Tre tipologie di tracce: due proposte sull’analisi del testo, tre per il tema argomentativo (una riguarda la storia), due sull’attualità. Su quest’ultima tutti si aspettano un tema che faccia riflettere gli studenti sul conflitto in corso in Ucraina a partire da uno spunto generale. Su letteratura e storia sono più di uno i suggerimenti che arrivano dagli esperti.
“Sarebbe bello e pure giusto che uscisse Pier Paolo Pasolini in occasione dei cento anni dalla nascita. Alcune sue dichiarazioni fatte nel 1975 sembrano pronunciate stamattina. È un personaggio equivoco che lavora sul limite ma le sue opere sono un magnifico spunto di riflessione per dei giovani”, commenta lo scrittore romano Sandro Bonvissuto, alle spalle testi pubblicati per Einaudi. Per quanto riguarda l’attualità si dice sicuro che si punterà sulla guerra o sulla pandemia. “In storia credo che potrebbe esserci uno spunto sul muro di Berlino, sui patti di Varsavia. Non credo uscirà qualcosa su Falcone e Borsellino: la mafia è qualcosa di antropologico. Potrebbero partire da qui”.
Tra gli autori più letti dai giovani c’è anche Cristiano Cavina, 48enne con lo spirito di un maturando: “Non ci ho mai preso con i pronostici dell’esame ma potremmo fare un gioco. Pensare che proporranno dei temi che sono il contrario di ciò che io dico”. Cavina, che nel 2022 ha scritto La parola papà, è altrettanto persuaso che ci sarà la guerra come argomento d’attualità: “Potrebbe essere affrontato l’argomento della fuga o magari attraverso una riflessione di Primo Levi o di Cesare Pavese”. Per quanto riguarda letteratura Cavina ha un sogno che forse non si avvererà: Silvio D’Arzo e il suo libro Casa d’altri. “Più facile – aggiunge – che esca Campanile con un inno alla vita dopo la pandemia”. Lo scrittore faentino ricorda ancora la sua maturità: “Credo di aver fatto il tema per altri tre o quattro compagni. Scelsi l’attualità. In quel periodo mi piaceva prendere i titoli e dimostrare l’esatto contrario”. Un consiglio ai maturandi ce l’ha: “L’esame è come il campionato di calcio dove vince chi non te l’aspetti”.
Ad avere in testa ancora la sua prova è anche Diego De Silva, autore della serie di Vincenzo Malinconico: “Nel 1982 c’era una frase di Ignazio Silone che toccava il tema della guerra. Credo che anche domattina potrebbe esserci qualcosa di simile. Se si affronterà la questione del conflitto in corso penso che verrà fatto senza chiedere riflessioni sulla geopolitica. Potrebbe essere interessante proprio leggere una riflessione fatta da un 18enne che si trova nel mezzo di una guerra ricca di contraddizioni e in un tempo come il nostro davvero orribile”. De Silvia, napoletano 58enne non crede, invece, che verrà proposto Pasolini: “Sarebbe lecito aspettarselo ma questi ragazzi escono dalle superiori senza averlo mai letto. Né lui né Alberto Moravia, Primo Levi o Elsa Morante”. Un’idea sulla traccia artistica, invece ce l’ha: Banksy.
C’è poi chi come Luciano Canfora, storico, saggista, filologo, non riesce a mettersi nei panni della funzionaria del ministero che ha scelto le tracce ma ha le idee chiare: “Amerei molto un tema di storia sulla nascita della Costituzione italiana a partire dallo Statuto albertino fino alla Costituente ma immagino che ci potrebbe essere qualcosa sull’Ucraina”. Per quanto riguarda letteratura il suggerimento del professore è prezioso: “Si è parlato molto di riforma della Giustizia; i ragazzi potrebbero essere invitati a riflettere sulle parole di Cesare Beccaria oppure ci sarà Dante Alighieri”. E sull’attualità, lo storico, si augura Falcone e Borsellino magari con un titolo tipo: “La mafia sta soltanto in Sicilia?”.