L’ex ministro dell’Istruzione del governo Bolsonaro, Milton Ribeiro, è stato arrestato per traffico di influenza nell’ambito di un’inchiesta su presunti trattamenti di favore nella distribuzione dei fondi per l’educazione verso alcuni municipi. La polizia federale ha eseguito altri cinque arresti e perquisito le abitazioni e gli uffici di 13 persone. In manette anche i due pastori di organizzazioni religiose di matrice evangelica, Gilmar Santos e Arilton Moura, figure centrali nella vicenda giudiziaria nata da un’inchiesta del quotidiano Folha de Sao Paolo, lo scorso marzo.
In particolare, il quotidiano aveva pubblicato un audio in cui il ministro dell’Educazione, Milton Ribeiro, affermava di poter destinare fondi del ministero solo verso municipi ‘scelti’ dai due pastori, come indicatogli dal presidente, Jair Bolsonaro. Nella registrazione Ribeiro affermava “la mia priorità è servire tutti coloro che sono amici del pastore Gilmar”, indicando quanto questa fosse ” una richiesta speciale che il presidente della Repubblica mi ha fatto sulla questione del pastore Gilmar”, si sente nell’audio. Nel corso delle indagini poi, molti sindaci e numerose autorità locali hanno confermato che Santos e Moura avevano chiesto tangenti in cambio del rilascio di fondi ministeriali da parte di Ribeiro.
Autorizzando l’inchiesta e ordinando alla polizia federale di avviare le indagini, il giudice della Corte suprema, Carmen Lucia, affermava che “lo scenario esposto di fatti contrari alla legge, alla morale pubblica e alla serietà repubblicana impone la presente indagine penale come un dovere legale inevitabile dello Stato e costituisce una risposta obbligatoria alla società, che attende chiarimenti e provvedimenti legali”. A seguito dell’apertura dell’inchiesta, il ministro aveva chiesto le dimissioni. La posizione del presidente Bolsonaro, chiamato in causa espressamente nell’audio, è ancora al vaglio della Corte suprema. Ma è sul versante politico che il capo dello stato, impegnato nella difficile campagna per la rielezione, rischia di più.
L’arresto dell’ex ministro corrode l’immagine del presidente e ne indebolisce la narrativa secondo cui mai sono emersi casi di corruzione nella sua amministrazione. Alla luce dello scandalo del ministero dell’Istruzione potrebbe non bastare oggi al presidente dichiarare “non posso essere ritenuto responsabile di possibili casi di corruzione nei ministeri”. Tuttavia la presa di distanza di Bolsonaro è netta. Mentre all’avvio delle indagini aveva detto “metto le mani sul fuoco per Milton”, vittima di un atto “da vigliacchi” oggi, dopo aver saputo dell’arresto, ha affermato che Ribeiro dovrà “rispondere delle sue azioni” alla guida del ministero.