La rossa al fianco dei rivali per la contestatissima direttiva anti-porpoising introdotta dalla Fia prima del GP del Canada. Scontro Binotto e Horner da un lato contro Wolff nel meeting di Montreal
Mattia Binotto e Christian Horner strani alleati, Toto Wolff dall’altra parte del ring. Per una volta il duello in pista non c’entra nulla: la Ferrari è al fianco della Red Bull e contro la Mercedes per la (contestatissima) direttiva anti-porpoising introdotta dalla Fia prima del GP del Canada della scorsa settimana. Vedere Lewis Hamilton dolorante nel parco chiuso a Baku, mentre a fatica tentava di uscire dalla sua Mercedes era stato evidentemente troppo. Il lunghissimo rettilineo azero (oltre due km) ha provocato il noto ‘saltellamento sul dritto’ della sua auto, con conseguente interessamento della schiena: dolorante a fine gara e curata dalla fisioterapista del britannico, Angela Cullen, con agopunture e massaggi. Tanto che il numero 44 ha recuperato alla grande prima di Montréal dove è tornato sul podio come non accadeva dal Bahrain.
Ferrari e Red Bull decise: “Con la direttiva si favorisce la Mercedes”
Ma per la Federazione quello che è accaduto a Hamilton era troppo e ha deciso di agire scatenando l’ennesima polemica di una lunga serie (è ancora vivo il ricordo Abu Dhabi dello scorso dicembre con la conseguente cacciata del direttore corse Michael Masi). “Così si favorisce un team, ma si va contro ad altri” è stato detto a Wolff nella riunione dei team principal di sabato scorso in Canada dove era presente anche l’ad della F1, Stefano Domenicali. Secondo Auto Motor und Sport sono volati gli stracci, con Wolff durissimo contro la coppia Binotto-Horner. Gli ultimi due hanno attaccato l’austriaco dicendo che “una direttiva è fatta per chiarire le regole esistenti, non per cambiarle”, e che per far approvare una legge “va fatta una proposta al Consiglio mondiale della Fia”.
Una riunione in programma appena prima di Silverstone
Una seconda polemica contro la Mercedes è nata dal doppio tirante aggiunto sui lati della vettura per stabilizzare il fondo. Soluzione non consentita dal regolamento, ma concessa dal direttore tecnico Fia, Nik Tombazis, come opzione percorribile nella nuova direttiva tecnica. Tanto che la casa di Stoccarda è scesa in pista nelle libere canadesi col doppio tirante per poi toglierlo sabato. Per l’approvazione definitiva della direttiva Fia, come già detto, serve l’ok del Consiglio mondiale, con una riunione in programma a fine mese a poche ore dall’inizio del GP di Silverstone (domenica 3 luglio). Prima, però, si terrà un’altra riunione fra i team principal e la Federazione per trovare un accordo finale. Alcuni di loro, come Horner, si sono scagliati contro Wolff sostenendo che la colpa del porpoising “è solo della Mercedes che gira con assetti troppo rigidi. E se la macchina è così pericolosa allora non dovrebbe essere schierata al via”. Il direttore di Mercedes, al contrario, ha sostenuto che “tutti i piloti, almeno uno per squadra, abbiano lamentato dolori dopo Baku e che le vibrazioni alteravano la visuale della pista ad alte velocità”. A questo ha aggiunto che “sollevando il fondo non si risolvono guai per un conseguente rischio di sicurezza e salute dei piloti. Portare la discussione su un piano politico è ‘pietoso’”.
Cosa ci dice la direttiva Fia
La tanto contestata direttiva Fia anti-sobbalzi prevede, come passaggio iniziale, la misurazione delle accelerazioni verticali e la frequenza delle oscillazioni sulle monoposto. Oltre alla riunione con i team principal, la Fia ne ha prevista una anche con gli ingegneri delle squadre che però sono contrari all’ipotesi di alzare le vetture. A detta di alcuni non basterebbe a risolvere il problema perché si creerebbe un stallo aerodinamico, cioè l’interruzione del flusso d’aria sotto al fondo. L’approccio, per gli ingegneri, sarebbe dunque quello non di alzare le monoposto, ma di analizzare più in profondità il funzionamento dell’effetto-suolo, riportato in F1 quest’anno dopo i fasti degli anni 70 e inizio 80.