Il club è stato infatti fondato nel 2013 da una comitiva che si ritrovava regolarmente in un locale chiamato “Bruno’s Bar & Restaurant”, situato proprio di fronte allo stadio più importante di Gibilterra, il Victoria Stadium. Ora il grande salto, tra tante birre e altrettante sigarette
I primi turni dei preliminari delle coppe internazionali sono sempre pieni di squadre perlopiù sconosciute e storie particolari. Realtà provenienti dagli angoli meno nobili dell’Europa, alla ricerca di un’occasione per giocare fuori dai confini nazionali e, chissà, provare a scrivere pagine che possano rimanere nella memoria degli appassionati. In questo contesto si inserisce la storia dei Magpies. Non il Newcastle, ricchissimo club inglese di proprietà del fondo saudita PIF, ma quella dei “cugini” gibilterriani del Bruno’s Magpies, all’esordio assoluto in campo internazionale contro i nordirlandesi del Crusaders in Conference League il prossimo 7 luglio. Caratterizzata da una superficie di 6,8 chilometri per un totale di circa 34mila abitanti, Gibilterra si trova nel sud della penisola iberica ma appartiene al Regno Unito. Nell’antichità era il limite del mondo conosciuto. Ha una propria Nazionale e un campionato di calcio, formato da undici squadre e dominato dai Lincoln Red Imps (26 campionati e 18 Rock Cup). I Bruno’s Magpies nell’ultima stagione si sono classificati sesti in campionato e hanno raggiunto la finale di coppa nazionale (persa per due a uno in rimonta proprio contro il Lincoln Red Imps). Ma soprattutto sono stati capaci di raggiungere la semifinale dei playoff in post-season, staccando il loro primo pass per l’Europa. Una bella favola certo, ma perché tanta attenzione verso i rossoneri gibilterriani?
Quella dei Bruno’s Magpies è una storia breve quanto inusuale. Il club è stato infatti fondato nel 2013 da un gruppo di amici che si ritrovavano regolarmente in un bar chiamato “Bruno’s Bar & Restaurant”, situato proprio di fronte allo stadio più importante di Gibilterra, il Victoria Stadium. Letteralmente tra una birra e una sigaretta. In brevissimo tempo la struttura e l’organizzazione del club è cambiata e si è evoluta, soprattutto grazie agli investimenti, sempre maggiori, che sono arrivati dagli sponsor. Già nel 2015 l’agenzia immobiliare britannica Chesterstons decide di investire nel club sostenendone i costi del professionismo. Quell’anno il club arriva quarto in Second Division (la seconda categoria calcistica di Gibilterra) e sfiora la vittoria della coppa di categoria. Una nuova sponsorizzazione arriva poi da Entain plc (società internazionale di scommesse) e questa dà la spinta decisiva per vincere il campionato e la coppa di seconda divisione nel 2019. Risultati che consentono di raggiungere la tanto sospirata promozione in Premier Division.
Tre anni di apprendistato nella massima serie di Gibilterra hanno dato poi l’esperienza giusta per centrare questa prima storica avventura europea. Un traguardo prestigioso che ha richiesto un pegno particolare. Il club infatti è stato costretto a cambiare nome per rientrare nei parametri UEFA, perdendo il “Bruno’s” dal proprio nome. “Sono estremamente fiero del nostro club – ha dichiarato il presidente Jansen Dalli in occasione del sorteggio di Nyon -, è una soddisfazione unica dopo tutti questi anni raggiungere un obiettivo del genere. Abbiamo una grande occasione per farci conoscere in Europa e far crescere ancora il nostro progetto. Alla fine il duro lavoro ha pagato”. Appuntamento quindi al prossimo 7 luglio. In palio non c’è soltanto la continuazione del sogno europeo ma anche una squadra prestigiosa al turno successivo: il Basilea.