Ci sarà il prossimo 5 luglio l’udienza preliminare in cui dovrà comparire Claudia Ughi, ex compagna dell’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, da lui accusata di appropriazione indebita e violazione degli obblighi familiari.
Allegri e la Ughi si erano conosciuti a Livorno e avevano iniziato una relazione nel 2003: la donna aveva già una figlia, nata da una precedente relazione, e nel 2011 ha dato alla luce il figlio dell’allenatore. Nel 2017 la fine della storia, con un accordo per il mantenimento del bambino: un assegno di 10mila euro al mese e un contributo per la vacanza, la casa e gli studi. Poi nel gennaio 2021 l’allenatore, allora ex della Juventus, chiede al Tribunale di Torino che venga rivisto l’importo dell’assegno da 10 a 5mila euro al mese essendo all’epoca disoccupato. Nel contempo Allegri ha querelato la Ughi, accusandola di aver usato per sé o per i suoi prossimi congiunti gran parte delle somme da lui versate esclusivamente per il figlio: tra le spese contestate la retta universitaria della figlia della donna e l’acquisto di una casa a Livorno.
La Procura su ciò ha aperto un’inchiesta: il Tribunale Civile ha respinto in primo grado la richiesta di dimezzare l’assegno, mentre l’inchiesta penale prosegue. La difesa della donna però respinge le accuse: “Poco sostenibile che si rimproveri a una madre di non pesare col bilancino tra due fratelli conviventi facendo figli e figliastri. Come pretendere che una madre acquisti un maglioncino di minor pregio alla sorella rispetto che al fratello solo perché il padre del secondo è più ricco”.