Così racconta F. (volutamente anonimo), il nipote più piccolo della senatrice a vita Liliana Segre al Corriere della Sera, rivelando le emozioni che ha provato ieri quando, nel primo giorno della maturità, si è trovato tra le tracce proprio un tema sulla nonna
F. si siede sul banco, i professori consegnano le tracce della prima prova scritta dell’esame di maturità: tema A: Pascoli, La via ferrata. Verga, Nedda, Bozzetto siciliano. Tema B: Gherardo Colombo e Liliana Segre, La sola colpa di essere nati. Smette di leggere. Chi? “Mia nonna? Non l’avrei mai immaginato. Fino al secondo prima ero agitatissimo, appena ho letto il nome di mia nonna mi sono calmato. Per gli altri la signora Segre è una senatrice, per me è famiglia, è casa. In una situazione così sconosciuta mi sono sentito più sereno leggendo di lei”. Così racconta F. (volutamente anonimo), il nipote più piccolo della senatrice a vita Liliana Segre al Corriere della Sera, rivelando le emozioni che ha provato ieri quando, nel primo giorno della maturità, si è trovato tra le tracce proprio un tema sulla nonna.
F. è un diciottenne che frequenta il liceo scientifico che dopo il liceo forse farà Economia, o forse Fisica, o forse Matematica. “Sono un po’ confuso” ammette. Non si aspettava sicuramente di trovare il nome di sua nonna nella prima prova: “Con i compagni di classe avevamo fatto il tototracce – racconta il giovane – Pascoli lo abbiamo azzeccato, poi pensavamo a Svevo. Sull’attualità eravamo scettici: guerra in Ucraina? Abbiamo pensato al cambiamento climatico. La professoressa d’inglese si è avvicinata e mi ha detto: ‘Hai visto chi c’è?’. Eh, certo che ho visto, ho pensato io“, ricorda.
Inizialmente sceglie proprio quella traccia, inizia ma poi si ferma: “Mi sono immaginato agli orali. Davanti i professori della commissione. Li ho visualizzati leggere ad alta voce stralci del mio tema, e mi sono bloccato. Mentre scrivevo ho capito che avrei avuto un approccio troppo personale rispetto agli altri studenti, e allora ho cambiato in corsa”. Allora sceglie il testo di Oliver Sacks, Musicofilia, non è un appassionato di musica racconta, ma almeno il testo non parla di sua nonna. Quando dopo sei lunghe ore finisce l’esame ed esce da scuola incontra qualche compagno che gli dice: “Hai fatto il tema su tua nonna! Grande!” e scopre che tanti tra i suoi amici hanno scelto proprio quella traccia.
Per avvisare la nonna, F. dice di scrivergli spesso, ma lei legge ma non risponde: “Credo preferisca le telefonate alle chat” racconta ancora. Arrivato a casa, la chiama: ”Nonna, hai visto?” Lei, con tono serio: “Lo hai fatto?”. “No nonna, l’ho cominciato e poi ho cambiato”. “Bravo, F. Scelta giusta””. F. sa perché la nonna gli ha riposto in quel modo: “ È preoccupata che la sua storia così drammatica influenzi le nostre vite. Il peso sulle spalle preferisce portarlo da sola”.