La decisione dell'agenzia dopo una verifica che proseguiva da quasi due anni. Era stata proprio Juul a presentare una richiesta di controllo per cercare di ottenere l'autorizzazione a continuare a vendere i suoi prodotti. In passato aveva accettato di pagare 40 milioni di dollari dopo essere stata accusata di aver contribuito a spingere i minorenni al fumo elettronico
La Food and drug administration (Fda) ha ordinato a Juul di interrompere la vendita di sigarette elettroniche e tutti gli altri prodotti dell’azienda negli Usa. A riportarlo è il New York Times che sottolinea l’ingenza del danno per un marchio che un tempo aveva riscosso molto successo tra gli adolescenti. Il mercato dell’azienda, tuttavia, resta attivo in Italia, Canada, Regno Unito, Francia e Filippine.
“L’azione odierna rappresenta un ulteriore progresso nell’impegno dell’Fda a garantire che tutti i prodotti per sigarette elettroniche e sistemi elettronici di somministrazione di nicotina attualmente commercializzati ai consumatori soddisfino i nostri standard di salute pubblica”, ha dichiarato Robert Califf, commissario dell’agenzia. La Juul, ha spiegato Califf, ha svolto “un ruolo importante nell’aumento del vaping giovanile”. In gergo, “svapare”, ovvero fumare sigarette elettroniche. La mossa della Fda, riporta il New York Times, fa parte di un piano ad ampio raggio per riformulare le regole del fumo, anche quello elettronico, e per ridurre le malattie e i decessi causati da prodotti inalabili e contenenti nicotina che creano dipendenza. La decisione dell’agenzia ha concluso una verifica delle sostanze che proseguiva da quasi due anni. Era stata proprio Juul a presentare una richiesta di controllo per cercare di ottenere l’autorizzazione a continuare a vendere i suoi prodotti. Le richieste che ricadevano sull’azienda riguardavano la dimostrazione della sicurezza dei propri dispositivi per la protezione della salute pubblica.
L’uso tra i giovani delle sigarette elettroniche è aumentato vertiginosamente nel corso degli anni. Morning Future aveva pubblicato i dati di un sondaggio annuale condotto per il National Institute on Drug Abuse. Secondo quanto riportato, nel 2017 il 19% degli studenti tra i 17 e i 18 anni aveva dichiarato di aver “svapato” nel corso dell’ultimo anno. Sempre nello stesso anno il 16% aveva solo tra 15 e i 16 anni e l’8% tra i 13 e i 14. Proprio nel 2021, Juul aveva accettato di pagare 40 milioni di dollari alla Carolina del Nord dopo essere stata accusata di aver contribuito a spingere i minorenni all’uso della svapo.
L’azienda era arrivata a dominare circa il 75% del mercato per poi scendere a una quota molto inferiore. Arrivata al picco di 4mila dipendenti, al momento ne ha poco più di mille mentre gli incassi annui sono scesi a 1,3 miliardi di dollari nel 2021 contro i 2 miliardi del 2019.