Scalfari e il marito Simon Wood, in prigione dal 6 giugno scorso in seguito a una denuncia dei loro ex soci, potranno uscire su cauzione: l'Alta Corte dell'arcipelago della Tanzania ha fatto cadere le tre accuse di riciclaggio di denaro. L’annuncio della liberazione è stato diffuso sulla pagina Facebook creata da amici e familiari della coppia, che nei giorni scorsi avevano espresso preoccupazione per le difficili condizioni in cui si trovavano nelle celle del carcere
Potranno uscire dal carcere su cauzione l’italiana Francesca Scalfari, originaria del Milanese, e suo marito Simon Wood, la coppia di imprenditori alberghieri in prigione a Zanzibar dal 6 giugno scorso in seguito a una denuncia dei loro ex soci. L’Alta Corte dell’arcipelago della Tanzania ha fatto cadere le tre accuse di riciclaggio di denaro che impedivano la scarcerazione. La pubblica accusa ha fatto ricorso, ma l’uscita dal carcere potrebbe avvenire già nelle prossime ore, in base ai tempi per il versamento del denaro a garanzia. L’annuncio della liberazione è stato diffuso sulla pagina Facebook creata da amici e familiari della coppia, che nei giorni scorsi avevano espresso preoccupazione per le difficili condizioni in cui marito e moglie si trovavano nelle celle del carcere.
“Dopo tre tormentati giorni di continui rinvii e il ritorno in carcere, non sapendo se sarebbero mai usciti, i nostri cuori sono pieni di gioia perché finalmente potranno riunirsi, tornare a casa e parlare con i loro familiari, soprattutto con Luca (il figlio di 11 anni della coppia tornato da solo in Italia dopo l’arresto, ndr) ogni volta che vogliono. Nel frattempo diamo loro il tempo di riprendersi, elaborare quello che è successo e godersi un po’ di pace e privacy insieme. Grazie per il vostro supporto, le preghiere, gli auguri e i messaggi”, si legge nel post. “Liberi! Liberi! Liberi! Il giudice si è espresso con un “strike out” per i 3 capi di accusa di riciclaggio! Sono stremato ma mai quanto contento felice euforico in questo momento!”, esulta anche il fratello di Francesca, Marco Scalfari, postando una propria foto con la sorella e il cognato.
Le indagini che hanno portato al processo erano partite da una denuncia fatta da due ex soci italiani della coppia, danneggiati da un’operazione da loro condotta su quote di maggioranza di un hotel. In una causa civile conclusasi a marzo, un tribunale tanzaniano aveva restituito le azioni agli ex-soci, i quali fin dall’inizio hanno però sottolineato che il loro esposto non conteneva le accuse che poi hanno portato all’arresto di Scalfari e Wood (e in particolare il riciclaggio). Sulla pagina “Support for Francesca and Simon” si legge che i due “hanno trascorso molti giorni in una cella di cemento, separati l’uno dall’altra e dal loro unico figlio, che fortunatamente è riuscito a partire (da solo) a 11 anni per raggiungere i nonni in Italia. Hanno rasato i capelli di Simon e l’hanno messo in una cella con 200 persone. Le visite al carcere sono state proibite”.