Altra giornata di passione a piazza Affari per Saipem con il titolo che ha chiuso in calo di quasi il 22% e una capitalizzazione ridotta a 503 milioni di euro. Due giorni fa il gruppo delle infrastrutture petrolifero controllato al 30% da Eni e al 15% da Cassa depositi e prestiti, ha annunciato un aumento di capitale da 2 miliardi di euro. L’aumento avverrà con uno sconto del 30% e si è reso necessario dopo la maxi perdite da 2,4 miliardi di euro del bilancio 2021. Il titolo ha perso il 21,56% mercoledì, l’8% giovedì e un altro 21,81% nella seduta di oggi, perdendo in tre sedute il 43,6%. A provocare il crollo di oggi è stata la richiesta di chiarimenti avanzata dalla Consob per dare il via libera alla ricapitalizzazione. L’autorità di vigilanza sui mercati ha chiesto in particolare che nel prospetto fossero evidenziati i rischi, tra questi le caratteristiche di forte diluizione e la forte volatilità del prezzo delle azioni che potrebbe verificarsi durante la ricapitalizzazione. Da inizio anni i titoli della società hanno perso il 74% del loro valore.
Il prezzo delle nuove azioni è fissato in 1,013 euro ciascuna, mentre i diritti relativi all’aumento saranno esercitabili dal 27 giugno all’11 luglio e negoziabili fino al 5 luglio. Il Cda di Saipem ha sottoscritto il contratto di garanzia per l’eventuale inoptato con Bnp, Citigroup, Deutsche Bank, Hsbc, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Abn Amro, Banca Akros, Santander, Barclays, Bper, Goldman Sachs, SocGen e Stifel. All’aumento di capitale, perno dell’intera operazione di rilancio annunciata lo scorso 25 marzo, i soci Eni e Cdp hanno assicurato il loro impegno irrevocabile a sottoscrivere le nuove azioni di loro spettanza. Le banche che hanno sottoscritto l’accordo di garanzia si impegneranno invece a coprire l’eventuale inoptato fino un importo massimo di 1.119,5 milioni di euro, equivalenti – spiega Saipem – alla differenza tra il valore complessivo dell’aumento e quello delle nuove azioni sottoscritte da Eni e Cdp. In questo modo viene assicurato il successo della ricapitalizzazione, che è inscindibile e si perfezionerà quindi soltanto se integralmente sottoscritta. Saipem, che si impegna ad annunciare l’esito dell’operazione entro l’apertura di borsa del prossimo 15 luglio, ritiene di poter raggiungere un livello di patrimonializzazione “congruo ai fini del superamento della situazione di tensione economica, patrimoniale e finanziaria” emersa lo scorso gennaio” e di una “compiuta realizzazione” degli obiettivi fissati nel Piano Strategico 2022-2025.