A ogni critica corrisponde una risposta d’intensità uguale e contraria. Sembra che il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, abbia deciso di prendere spunto dal terzo principio della termodinamica per far fronte alle numerose lamentele che imperversano nell’ambiente calcistico. Il primo argomento di discussione riguarda il numero di partite. Per alcuni giocatori se ne giocano troppe e lo hanno ribadito con forza anche allenatori importanti come Jürgen Klopp e Pep Guardiola. Tra campionati, coppe nazionali ed europee, match delle nazionali (dalla Nations League fino ai Mondiali che quest’anno condizioneranno tutti i programmi), i ritmi sono ormai diventati insostenibili. “Sono consapevole che si gioca troppo – spiega Ceferin alla Gazzetta dello Sport – ma la realtà è che nessuno vuole rinunciare a qualcosa… i club hanno bisogno di più partite per pagare stipendi e premi. Ma non spingono per una riforma dei campionati a 18 squadre”. Oltretutto, per il numero uno della Uefa, i lauti stipendi dei calciatori non giustificano proteste di alcun tipo: “Il discorso è molto semplice… se giochi meno, gli stipendi si riducono. Chi dovrebbe lamentarsi sono gli operai che vanno in fabbrica e guadagnano mille euro al mese”.
Ma Ceferin dediche parole caustiche anche alle tre società (Juventus, Barcellona e Real Madrid) che insistono sul progetto della Superlega (una competizione riservata ai club più ricchi d’Europa) nato e morto nel giro di un paio di giorni ad aprile 2021. I presidenti dei tre club – Andrea Agnelli, Florentino Pérez e Joan Laporta – hanno trascinato la Uefa di fronte alla Corte di Giustizia europea per abuso di posizione dominante. “Qualunque sarà la decisione – attacca – cambia pochissimo, quel progetto è morto. Vedo solo tre persone che portano tutti in tribunale e non accettano che ormai è finita“. Un’altra competizione, la Conference League, dà invece l’occasione al presidente di complimentarsi con l’allenatore della Roma: “Un genio vero è José Mourinho che era commosso quando l’ho sentito”. Ultima, ma non per importanza, è l’Italia, che si è candidata per ospitare gli Europei del 2032. Un evento che per Ceferin esigerebbe condizioni di gioco idonee: “È incredibile come non ci sia uno stadio che possa ospitare una finale di Champions… servono garanzie importanti molto prima e la Turchia è un rivale forte”.