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“Ecco cosa mangio in un giorno”: attenzione agli ‘influencer della salute’ che spopolano su Tik Tok. La dietista: “Incommentabile”

"Per quanto riguarda i video di colleghi nutrizionisti trovo che se questi sono fatti con coscienza possano rappresentare una bussola per orientarsi all'interno del mare di notizie - per lo più false e tendenziose - che si trovano in rete. Certo, questi video dovrebbero sempre mantenersi su linee guida generiche e mai definire nulla in modo assoluto, poiché ogni persona è unica e i consigli dietetici devono sempre essere personalizzati", dichiara la dietista Carla Graziosi. Poi, sui personal trainer che si improvvisano nutrizionisti, afferma: "Sarò categorica, non possono farlo"

di Paolo Aruffo

#cosamangioinungiorno #whatieatinaday oppure #fulldayofeating sono alcuni degli hashtag attraverso i quali ci si imbatte in utenti, nutrizionisti, personal trainer che mostrano o consigliano il regime alimentare che seguono. Insieme costituiscono la nicchia degli ‘health influencer‘. Un bene, un male? Lo abbiamo chiesto alla D.ssa Carla Graziosi, laureata in Dietistica presso l’Università La Sapienza di Roma.

Spesso sui social, in particolare TikTok, troviamo video del tipo: “Cosa mangio in un giorno”. Come valuta questo fenomeno che si sta diffondendo? Può avere dei benefici o no?
Premesso che io neanche sono su TikTok – esordisce la dietista -, trovo incommentabile che semplici utenti anche solo accennino a dare suggerimenti su giornate alimentari. Tra l’altro le ragazze nei video in questione sono anche visibilmente troppo magre e, ad occhio e croce, quello che mangiano non raggiunge nemmeno le 1500 calorie giornaliere (che sono molto al di sotto del fabbisogno per la loro età). Quindi, secondo me, questi video non sono assolutamente utili, anzi li definirei diseducativi.

Diversi anche i nutrizionisti che utilizzano la piattaforma per dare consigli alimentari, talvolta anche con clip che mostrano gli “8 alimenti per dimagrire in FRETTA”. Non c’è il rischio che contenuti di questo tipo diffondano messaggi riduttivi o addirittura sbagliati? E se sì, di che tipo?
Per quanto riguarda i video di colleghi nutrizionisti trovo che se questi sono fatti con coscienza possano rappresentare una bussola per orientarsi all’interno del mare di notizie – per lo più false e tendenziose – che si trovano in rete. Certo, questi video dovrebbero sempre mantenersi su linee guida generiche e mai definire nulla in modo assoluto, poiché ogni persona è unica e i consigli dietetici devono sempre essere personalizzati. Se il professionista è tale non dovrebbe diffondere messaggi sbagliati. Ma questo, purtroppo, sta nella professionalità e preparazione di ognuno.

Nella cerchia degli ‘health influencer’ si inseriscono anche i personal trainer, che però non è detto che abbiano effettuato un percorso di studio legato all’alimentazione. Può rappresentare un danno per gli utenti, considerando soprattutto la generale età giovanile di chi utilizza i social?
Sui personal trainer sono molto categorica: non possono, in nessun modo, dare consigli nutrizionali. Devono limitarsi a fornire indicazioni per ciò che compete loro. Io non mi sognerei mai, d’altro canto, di preparare una scheda di allenamento. Certo, consiglio sempre di praticare movimento (nei limiti delle possibilità fisiche delle persone) e di affidarsi ad un bravo allenatore. Mi è capitato diverse volte di ricevere a studio giovani ragazzi reduci da consigli dietetici sballati, forniti nelle palestre. Consigliando diete troppo rigide o restrittive nei riguardi di determinati alimenti oppure suggerendo l’utilizzo di integratori proteici, francamente inutili nella maggior parte dei casi.

È appena iniziata l’estate e, con tutta probabilità, filmati di questo tipo aumenteranno per la famigerata ‘prova costume’. Lei, dal suo punto di vista, nota un aumento dei pazienti in vista dell’estate? Ha senso seguire una dieta solo per questo ‘obiettivo’?
Sicuramente il periodo dei mesi di maggio-giugno è quello più “affollato” di persone che desiderano dimagrire in vista della ‘prova costume’. Io cerco di spiegare che si dimagrisce cambiando stile di vita e non facendo la fame per due mesi. Ha senso iniziare a seguire una dieta in questo periodo se si intende la ‘prova costume’ come un inizio, una ripartenza, un cammino verso un cambiamento, appunto, di quello stile di vita che ci porterà a raggiungere (e mantenere) l’obiettivo che abbiamo stabilito insieme al professionista. Lo ripeto: insieme al professionista e non da soli. Soprattutto con il giusto tempo. Con questo approccio mentale qualche successo in due mesi si può anche ottenere.

Quale consiglio darebbe ad un giovanissimo/giovanissima che apre i social e si imbatte in filmati di questo tipo?
Io consiglierei di non prendere per oro colato quello che viene dalla rete. Se ci si imbatte in un video che sembra particolarmente convincente l’invito è sempre quello di confrontarsi con un adulto. Inoltre ricorderei che la dieta è un atto medico e si affronta insieme ai professionisti, perché ne va della nostra salute, proprio come scegliere un farmaco invece di un altro.

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