Politica

Grillo attacca ancora l’inceneritore a Roma: “Soluzione è la combustione senza fiamma. Chiude cicli di recupero a bassissimo impatto”

Il fondatore del M5S torna sul tema dell'impianto della discordia rilanciando una tecnologia meno impattante e costosa che spiega sul blog

Sul suo blog Grillo torna ad attaccare il termovalorizzatore che il Pd vorrebbe realizzare proprio nella Capitale. Sul suo blog Grillo propone di lasciar perdere l’impianto e valorizzare la tecnologia “senza fiamma“. L’intervento è stato anticipato via twitter: “Ecco la tecnologia italiana di combustione “senza fiamma” per il trattamento di rifiuti industriali particolarmente tosti. La soluzione migliore per Roma!”. Va da sé che il tema non è tanto o solo ambientale ma politico, perché i ministri Cinque Stelle non avevano votato a suo tempo il Dl Aiuti proprio perché conferiva al sindaco Roberto Gualtieri da commissario per il Giubileo con i quali realizzare anche l’impianto, posizione ribadita da Conte nelle scorse settimana e poi rimasta congelata, nel tentativo di trovare una mediazione col Pd.

La proposta di Grillo punta a trovare la convergenza su una tecnologia radicalmente diverso che descrive è sul blog. “L’economia circolare che avanza recupera materiali utili, innanzitutto – spiega – . Ma rimangono dei residui, e poi residui dei residui, da cui non si può tirare fuori più nulla di utile. I residui sono destinati alla discarica a terra. La tecnologia ‘senza fiamma’ può chiudere i cicli di recupero, con operazioni a bassissimo impatto ambientale, e limitata come quantità a ciò che serve per non dover continuare a creare discariche”, assicura. “La ‘senza fiamma’ trasforma ad altissima efficienza, e con un solo passaggio, uno scarto senza utilità in prodotti soltanto: perle vetrose totalmente inerti per pannelli isolanti per edilizia, ed abrasivi per l’industria; CO2 ultra pura per usi commerciali (es. conservazione alimenti, estintori), e in futuro per usi come materiale di trasporto di Idrogeno, e per metanolo ed eteri, cioè materiali intermedi strutturali per materiali d’uso industriale; acqua pura, a purezza come minimo per usi industriali ed irrigui; tanta energia elettrica”, spiega, concludendo poi sui vantaggi economici.

“Ma se fa tutte queste meraviglie, costerà anche una fortuna; il trattamento costerà una fortuna alla massa di utenti del servizio rifiuti di Roma. È l’opposto! Per Roma, immaginando moduli da 180.000 t/a (due moduli senza fiamma da 15 MWth) di ‘sottovaglio (ovvero lo scarto senza utilità di cui sopra), il costo di trattamento è largamente al di sotto del costo da inceneritore. Per dare un esempio, siamo a circa 50 euro/t, molto molto meno rispetto a quello dell’inceneritore”.