Ai Paesi poveri sono arrivate meno della metà dei 2,1 miliardi di dosi di vaccini contro il Covid promesse dai Paesi del G7 mentre è corsa all’accaparramento delle forniture 2022 per la variante Omicron. Nel frattempo in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) è stata bloccata la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini. E nuovi dati pubblicati ieri dall’Imperial College London hanno rivelato inoltre che 599.300 decessi avrebbero potuto essere evitati nel 2021. A sottolinearlo è Oxfam, lanciando un appello per un cambio di rotta che non lasci i Paesi in via di sviluppo a dover affrontare le nuove varianti del virus con vaccini sempre meno efficaci. Questa mattina al G7 di Monaco si è svolto un flash mob sul tema dell’accesso globale ai vaccini. Lasciare ampie fasce della popolazione globale prove di vaccino comporta rischi per tutti poiché in questo modo viene facilitata la proliferazione e la diffusione di nuove varianti. Sinora la gestione della distribuzione dei vaccini è stata lasciata al mercato e alle case farmaceutiche che li producono. Pfizer, Moderna e BioNtech hanno chiuso bilanci da record. Le tre società sono state aiutate da sussidi pubblici in varia forma nelle prime fasi di sviluppo, le più rischiose per gli investimenti.
“Complessivamente i Paesi europei hanno consegnato appena il 56% delle 700 milioni di dosi promesse – hanno detto Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di Emergency . L’Italia non fa eccezione. Nel frattempo hanno già iniziato ad accaparrarsi scorte della nuova generazione di vaccini per la variante Omicron sviluppati da Pfizer e Moderna. Si ripropone, in altre parole, il circolo vizioso e pericoloso che ha portato all’attuale apartheid vaccinale”. In più sarebbe in atto un accaparramento dei vaccini non ancora sul mercato. “I Paesi ricchi hanno tradito in modo palese le promesse e continuano a farlo. Dopo aver accumulato la stragrande maggioranza delle scorte mondiali per sé stessi, avevano dichiarato di poter donare ai Paesi poveri gli avanzi, ma nemmeno questo hanno fatto”, continuano Albiani e Miccio.
Nuovi dati pubblicati ieri dall’Imperial College London hanno rivelato inoltre che 599.300 decessi avrebbero potuto essere evitati nel 2021, se il 40% della popolazione in tutti i Paesi del mondo fosse stato completamente vaccinato e che i miliardi di dosi non pervenuti dai Paesi del G7 sarebbero stati sufficienti per raggiungere quest’obiettivo. Nonostante una copertura vaccinale così bassa, la ricerca dell’Imperial College dimostra che i vaccini anti Covid hanno salvato 446.400 vite in Africa e 180.300 nei Paesi a basso reddito. Ad oggi solo il 14% delle persone nei Paesi a basso reddito e il 18% delle persone nel continente africano sono completamente vaccinati, ben lungi dall’obiettivo di avere una copertura del 70% in tutte le nazioni entro la metà del 2022.