Aurora Ramazzotti: “La perfezione non esiste, ma non significa mostrarsi sempre ‘a schifo'”. L’equilibrio sui social e la “sindrome dell’impostore”

Aurora Ramazzotti si è raccontata al Corriere della Sera prima di condurre LoveMi, il concerto-evento milanese ideato da Fedez e in onda martedì 28 giugno su ItaliaUno. Quando si parla di lei, la “questione” dei genitori famosi, Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, è la prima cosa che viene fuori: “Ormai rido di questa cosa, però mi ha creato non pochi problemi, partono tutti prevenuti, già dal mio nome, la figlia di, viziata”. Ramazzotti sogna di arrivare a un “intrattenimento a tutto tondo, all’americana, partendo dalla comunicazione su Instagram che al momento è il fulcro del mio lavoro” e anche se ha preso lezioni di canto non ha seguito la via della musica: “… mio papà mi ha sempre frenato per proteggermi, consapevole della cattiveria di certe persone“. Sul palco di LoveMi sarà con Elenoire Casalegno: “… ha molta più esperienza di me, farò affidamento su di lei. Il mio problema è che non mi sento mai all’altezza, ho la sindrome dell’impostore che mi fa pensare che non mi meriti certe opportunità”. E sul modo di usare Instagram e di comunicare ai suoi 2 milioni di follower, Ramazzotti è molto sicura di sé: “Anche io sono stata vittima del voler mostrare il meglio di me, ma pubblicare la mia foto con l’acne ha segnato un punto di svolta, un cambiamento per me stessa. Ho sofferto anche di disturbi alimentari, e ne ho parlato perché è costruttivo discuterne. La perfezione non esiste, ma non significa mostrarsi sempre “a schifo”, l’equilibrio è sempre difficile da raggiungere, ognuno ha il suo”. Qualche parola sulla partecipazione insieme a mamma Hunziker al video del papà, “Ama“: “È stata una sua idea, ha fatto una sorpresa a me e a mia mamma perché ci siamo ritrovate sul set senza sapere una dell’altra. È stato un gesto di cuore; nell’ultimo anno sono cambiate tante cose, loro sono tornati a essere amici e per me è una sensazione bellissima“.