“L’importante è che la pizza sia buona. La differenza può essere la location. Viva la pizza e basta”. Era finita così, a Porta a Porta, la diatriba tra Gino Soribillo e Flavio Briatore sulla pizza. Tutto è partito da un video postato su Instagram dal manager: “Per tenere i prezzi così bassi, per vendere una pizza a quattro euro, che ingredienti usate? Cosa ci mettono dentro questi signori?“. Pronta la replica di Sorbillo e dei napoletani: pizza gratis come risposta a queste parole. Pizza da ricchi da una parte (fino a 65 euro quella di Briatore e del suo Crazy pizza) e pizza low cost, molto rinomata, dall’altr, con Sorbillo che definisce la pizza un prodotto che deve essere per tutti, precisando che il 99,9% delle pizze in Italia costa dai 5 ai 12 euro. Ora nella discussione si inserisce Iginio Massari, il grande pasticcere. Raggiunto da Mowmagazine ha detto la sua, con classe ed eleganza come suo solito: “Ovviamente ognuno ha le spese che gli competono, le vorrei dire che ci sono biciclette che costano 400 euro e quelle che costano 400mila euro, sono sempre biciclette. Come si fa a dire di non sapere le spese di Briatore? Alla fine, penso che il servizio sia la parte più importante del discorso. Non ho mai frequentato questi locali perché non fanno parte del mio mondo”. Insomma, il luxury way of life proposto dal manager ha i suoi costi. Ma può una pizza arrivare a 65 euro? “Credo che criticare il prezzo degli altri in su e in giù è sempre troppo gratuito. Ognuno vede le proprie realtà, giuste o sbagliate che siano. Poi c’è differenza tra caro e costoso… L’importante è che ci siano i clienti che vadano lì a mangaiare, sono delle polemiche che non servono a niente. Poi perché criticare un prezzo alto, potrebbe benissimo essere il problema inverso“. Ed ecco l’appoggio a Flavio Briatore: “Quando un prezzo è troppo basso, potrebbe essere concorrenza sleale. Uno mette un prezzo? Bene, sa quanto costano la gestione, le materie prime che prende, sa a chi rivolgersi. Se tu parli con qualcuno che ha lo stipendio a fine mese contato e che può permettersi una volta ogni quindici giorni la pizza da quattro euro è normale che trovi delle sproporzioni. Mi dispiace perché anche a me piacerebbe che tutti fossero ricchi“. Insomma, il grande pasticcere chiude affermando che sicuramente ci sono prodotti “per pochi” ma che si tratta di scelte che dipendono da diversi fattori.
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