3. Si sono divisi a metà persino il discorso di conferimento del Leone d’Oro, ricci/forte, un fuoco d’artificio d’aggettivi che ha aperto Ricci con un bel ‘interstiziale’ appioppato a non so che, mentre Forte è ripartito da un ‘lancinante’ e s’è esibito pure nel colto e teutonico uno-due ‘brechtiano’ e ‘wagneriano’. La povera Jahaty, che ha poi parlato con notevole oggettività e understatement, s’è dovuta scrollare di dosso tali e tanti qualificativi e indicativi, in una sorta di balletto con saltelli, Leone alla mano. I suoi attori in prima fila tra il pubblico, con un entusiastico casino, hanno fatto volare la sala.