5. E venne la notte delle ‘Interviste con uomini schifosi’ di David Foster Wallace versione Yana Ross. Il pubblico è stato fatto entrare lentamente sfilando dentro al palcoscenico, mentre due porno-attori copulavano dentro una stanza di vetro; la faccenda è durata un bel po’ e così uno spettatore veneziano agee, che si era seduto in terza fila già all’apertura delle porte, dice alla signora accanto: “è chiaro che lui ga ‘na protesi“, come gli attori dei film di Brass, me lo aveva raccontato la Carla Cipriani. Lo spettacolo, straordinario non per dire, è tutto in tedesco: “io lo dico sempre”, commenta uscendo una spettatrice professionale, “che il teatro in tedesco ha una marcia in più”. Diciamo che si gira tutto sulle marce alte, perfettamente interpretato da una compagnia teatrale di Zurigo, che vanta nei credit persino una “Intimacy Coach”: la quinta e la sesta entrano con la bravura della Ross (che dal 2023 lavorerà al Berliner Ensemble), sia nella fedeltà ideale al testo di DFW sia nel risultato teatrale. Da non sottovalutare: sono due ore che mettono a dura prova persino le viscere degli spettatori: si va, per dirla con il vecchio stampo freudiano, dall’oralità, con tanto di lezione di cunnilingus dove al posto del sesso femminile vengono usate le pesche, all’analità, con ripetuti momenti che simulano atti di coprofagia. Disarmante il confronto con la scena italiana, dove pure si sono prodotti nello stesso ‘Interviste’ gli stra-bravi e stra-riconosciuti Lino Musella e Paolo Mazzarelli: niente, fatte le dovute eccezioni, sembra proprio che non ce la possiamo fare (bastava anche solo vedere tre minuti del Late a seguire…)