Un risultato sul tetto al prezzo gas? Auspicabile prima di ottobre. Cosa attendersi dal vertice Nato in programma a Madrid? Unità e fermezza da un lato, l’ampliamento a Svezia e Finlandia dall’altro. Anche perché nel frattempo c’è “preoccupazione” per il “costante progresso” che nelle ultime due settimane le forze russe hanno avuto in Ucraina. Una progressione che “non significa che non continuerà il nostro sostegno a Kiev”, avvisa Mario Draghi. Al termine del vertice del G7 a Elmau, in Germania, il presidente del Consiglio ha parlato a tutto tondo dell’invasione in Ucraina e di tutto ciò che ne discende anche in chiave economica.
Ad iniziare da quel tetto al prezzo del gas che Draghi ha proposto e che con una formula generica – secondo le anticipazioni – compare anche nel comunicato finale della riunione dei leader mondiali. Il presidente del Consiglio fissa i tempi del price cap: “Ci si augura” prima di ottobre, spiega in conferenza stampa. “È importante che la discussione sia solida, su base razionale e non solo psicologica. Questo non vuol dire che la psicologia non sia razionale…”.
Tutti i leader “concordano – ha detto ancora – sulla necessità di limitare i finanziamenti a Putin, ma anche di rimuovere la cause dell’inflazione”. L’Ue “accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che accogliamo con favore”, ha spiegato annunciando che è stato dato mandato con urgenza ai ministri su come applicare un price cap sul gas e sul petrolio. “Per ora è difficile capire cosa farà – ha spiegato – la Russia col gas, andiamo avanti cercando di prepararci, aumentando gli stock e gli investimenti nelle rinnovabili e anche gli investimenti di lungo periodo nelle rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo”.
Mentre sulla partecipazione di Vladimir Putin al G20 ha smontato le attese suggerendo che il presidente russo si collegherà in videoconferenza e ha parlato di “sanzioni essenziali” per arrivare a un tavolo negoziale. Quello che definisce un vertice di successo – con “piena e grande coesione, grande unità di vedute” – spera venga replicato durante la riunione Nato di Madrid, al via martedì sera: “Ci aspettiamo la riaffermazione di questo senso di unità e fermezza del G7 e, probabilmente, un ampliamento a Svezia e Finlandia: una Nato più unita, probabilmente più grande”, ha spiegato Draghi. “Gli effetti di questa guerra sono imprevedibili, ci ritroviamo con una Ue più unita, una Nato più unita”, ha sottolineato per quindi aggiungere che i Paesi “cercano protezione e riarmamento”. In sostanza, ha affermato: “Le cose non sono andate come avrebbe voluto Putin”.
Eppure le truppe russe avanzano sul terreno in Ucraina, soprattutto nelle ultime due settimane: “C’è preoccupazione per il costante progresso”, ha ammesso il presidente del Consiglio. Ma ciò “non significa che non continuerà il nostro sostegno a Kiev”. Per quanto riguarda il grano, Draghi ha detto che il segretario generale dell’Onu Guterres ha spiegato che “siamo oramai vicini al momento della verità” per capire se Ucraina e Russia vorranno sottoscrivere un accordo che permetterà al grano di uscire” dai porti. “La situazione – ha aggiunto – va sbloccata in tempi rapidi per immagazzinare il nuovo raccolto”.