La Turchia ha ritirato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: i tre Paesi hanno firmato un memorandum di intesa. La svolta è arrivata dopo un vertice durato più di quattro ore tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e gli omologhi dei due Paesi nordici, Sauli Niinisto e Magdalena Andersson, a margine del summit dell’Alleanza atlantica a Madrid. All’incontro era presente come mediatore il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il governo turco si era opposto fin da subito all’ipotesi dell’adesione chiedendo a Helsinki e Stoccolma di consegnare i combattenti curdi ospitati sui loro territori, che Ankara considera affiliati al Pkk (il partito dei lavoratori del Kurdistan) e quindi alla stregua di terroristi. E ora festeggia affermando di aver avuto “quello che chiedeva“, sottolineando di aver ottenuto la “piena cooperazione” dai due governi contro il Pkk e i suoi alleati.

Stoltenberg: “Saremo tutti più sicuri” – “Abbiamo l’accordo per l’ingresso di Svezia e Finlandia. Il memorandum firmato risponde alle preoccupazioni della Turchia sulla lotta al terrorismo e l’esportazione di armi. Nessun alleato ha sofferto più della Turchia per i brutali attacchi terroristici, tra cui quelli del Pkk”, dichiara Stoltenberg in conferenza stampa, annunciando che mercoledì arriverà l’invito formale e unanime ai due Paesi a unirsi all’alleanza, passaggio che aprirà la via al percorso di ratifica da parte di tutti i trenta Stati membri. E aggiunge: “La politica delle porte aperte della Nato è un successo, abbiamo mostrato di saper risolvere i problemi attraverso le negoziazioni, con l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza saremo tutti più sicuri“. I tre Paesi, riferisce Stoltenberg, “hanno concordato di rafforzare la collaborazione sull’anti-terrorismo”: Helsinki e Stoccolma “prenderanno misure sulla legislazione nazionale” ed esamineranno le richieste di estradizione “secondo la Convenzione europea sull’estradizione“.

Biden: “Ingresso rafforzerà la nostra alleanza” – “Congratulazioni a Finlandia, Svezia e Turchia per la firma di un memorandum trilaterale, un passo fondamentale verso l’invito della Nato a Finlandia e Svezia, che rafforzerà la nostra alleanza e la nostra sicurezza collettiva, e un ottimo modo per iniziare il vertice”: così il presidente Usa Joe Biden su Twitter, postando una propria foto con i due capi di Stato nordici. “Accolgo con favore la firma del memorandum trilaterale tra Finlandia, Svezia e Turchia che apre la strada all’adesione alla Nato per la Finlandia e la Svezia. Una Nato unita manterrà i nostri cittadini al sicuro e faciliterà una maggiore cooperazione con l’Ue”, scrive invece il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Finlandia: “Con Turchia sostegno reciproco sulla sicurezza” – “Il nostro memorandum d’intesa sottolinea che Finlandia, Svezia e Turchia si impegnano a sostenersi reciprocamente contro le reciproche minacce alla sicurezza. Quando diventeremo alleati della Nato, questo impegno sarà ulteriormente rafforzato”, conferma il presidente finlandese Niinisto. “I passi concreti per la nostra adesione saranno concordati tra gli alleati nei prossimi due giorni, ma tale decisione è ormai imminente“, spiega. “Nelle ultime settimane, la Turchia ha espresso preoccupazione per la minaccia del terrorismo. La Finlandia ha sempre preso sul serio queste preoccupazioni. La Finlandia condanna il terrorismo in tutte le sue forme. In quanto membro della Nato, la Finlandia è pienamente impegnata nei documenti e nelle politiche dell’opera antiterrorismo. Mentre sviluppiamo la nostra cooperazione nella lotta al terrorismo, alle esportazioni e ai trasferimenti di armi, la Finlandia, ovviamente, continuerà ad agire in conformità con la propria legislazione nazionale”, aggiunge.

I punti dell’intesa – Secondo il network turco Trt, “Svezia e Finlandia hanno promesso alla Turchia passi concreti per l’estradizione di criminali terroristi”, oltre alla rimozione delle restrizioni nel campo dell’industria della Difesa e a un impegno a “impedire propaganda terroristica contro la Turchia” nei due Paesi. Secondo l’agenzia statale turca Anadolu, nel memorandum si legge che “Svezia e Finlandia affronteranno rapidamente le richieste di deportazione o estradizione in sospeso riguardo a sospetti terroristi” da parte della Turchia, non forniranno sostegno alle milizie curde siriane Ypg e al gruppo curdo armato Pkk oltre che alla rete affiliata al predicatore islamico turco residente negli Usa Fethullah Gulen, ritenuta da Ankara responsabile del tentato golpe in Turchia del 2016. Un comitato congiunto tra Turchia, Svezia e Finlandia di funzionari di Giustizia, Difesa, Intelligence e Sicurezza avrà il compito di supervisionare l’attuazione dell’accordo.

La deputata che rischia l’estradizione – Tra i nomi che l’ambasciatore turco a Stoccolma aveva indicato per la consegna, ha scritto il Manifesto, c’è anche quello di una deputata curda svedese del Left Party, Amineh Kakabaveh. “È scandaloso che il governo turco e il suo ambasciatore chiedano la mia deportazione in un paese di cui tra l’altro non sono cittadina. Si sono permessi di attaccare la parlamentare di un paese democratico europeo e chiederne l’estradizione. È terribile che abbiano il potere di farlo e di non subire alcuna conseguenza: Stoccolma non ha detto quasi nulla, non vuole perdere la possibilità di entrare nella Nato. Alcuni partiti svedesi hanno condannato la richiesta della Turchia, ma non il governo”, ha detto al quotidiano. Dichiarandosi però certa che fosse “impossibile” che la Svezia lo permettesse. Nelle prossime settimane sapremo se aveva ragione.

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