L'atleta ha lasciato di stucco i giornalisti durante la conferenza stampa, subito dopo la vittoria al primo turno di Wimbledon contro Julija Putintseva. Le avevano chiesto un parere sul ritiro di Marin Cilic e Matteo Berrettini, entrambi costretti a lasciare Londra dopo essersi sottoposti volontariamente al test ed essere risultati positivi
Quello trovato tra alcuni tennisti durante il Roland Garros, svoltosi dal 22 maggio al 5 giugno, è stato un tacito accordo, un patto informale per evitare che “l’epidemia di Covid-19” ostacolasse le loro performance o, peggio ancora, ponesse fine al torneo francese. A sostenerlo è stata la tennista francese Alizé Cornet, che ha lasciato di stucco i giornalisti durante la conferenza stampa, subito dopo la vittoria al primo turno contro Julija Putintseva a Wimbledon. Le avevano chiesto un parere sul ritiro dal torneo inglese di Marin Cilic e Matteo Berrettini, entrambi costretti a lasciare l’All England Club dopo essersi sottoposti volontariamente al test ed essere risultati positivi.
“Il Covid fa ormai parte della routine – ha risposto Cornet – esistono i vaccini”. “Ci sono sempre stati infortuni e malattie – ha aggiunto – agli Open di Francia c’è stata un’epidemia di Covid-19 e nessuno ne ha parlato. Nello spogliatoio, tutti l’hanno capito e non hanno detto nulla”. Dopo qualche giorno dall’inizio del Roland Garros, Barbora Krejcikova, tennista ceca, si è ritirata dal doppio perché positiva. Ma, stando alle parole di Cornet, la collega rappresentava solo la punta dell’iceberg.
“L’intero spogliatoio era malato…”, ha continuato Cornet. “Tutti noi possiamo aver avuto l’influenza – continua – tre sintomi, un mal di gola e stiamo giocando, tutto va bene“. Ciò lascia supporre che l’atleta romano e quello croato non siano gli unici ad aver contratto il virus, ma sull’eventualità di seguire l’esempio del giovane campione italiano, Cornet è lapidaria: “Non faremo autotest e non ci metteremo nei guai. Ho visto ragazze indossare maschere perché non vogliono darlo a vedere, ma non voglio dire altro”.