A domanda precisa Mario Draghi non smentisce di aver chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dai vertici del Movimento 5 stelle. Quattro ore dopo, però, arriva una velina da Palazzo Chigi che nega: il premier non ha mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5S. E’ un caso nel caso quello che scoppia in serata tra il governo e i 5 stelle. Una sorta di cortocircuito che chiude una giornata convulsa. Alla fine della quale Draghi è costretto a tornare in Italia, lasciando in anticipo il vertice Nato. Ufficialmente torna per presiedere il Consiglio dei ministri che si occuperà, tra l’altro, della questione bollette. Ma andiamo con ordine.

Conte: “Grillo mi aveva riferito di queste telefonate” – La giornata si apre com le rivelazioni del Fatto quotidiano sulla richiesta di Draghi a Grillo di rimuovere il leader M5s. In mattinata Conte ha incontrato i giornalisti e espresso la sua preoccupazione per quanto affermato dal presidente del Consiglio. Secondo l’ex premier le pressioni di Draghi sono “sconcertanti”, ma ci ha tenuto a sottolineare che “era stato informato” dal garante e quindi non c’è una rottura tra i due. “Vorrei precisare”, ha detto, “che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro”. Questo però non pregiudica l’appoggio all’esecutivo di cui fa parte il M5s: “Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi. Perché il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani”.

Draghi non smentisce, Chigi sì – Poco dopo sulla vicenda è intervenuto lo stesso Draghi. A margine del vertice della Nato a Madrid una giornalista ha posto una domanda netta: la notizia delle pressioni su Grillo per cacciare Conte è vera o falsa? Il premier avrebbe potuto smentire, ma non lo ha fatto. Anzi ha spiegato di aver telefonato lui stesso in mattinata al leader del M5s, quindi dopo la pubblicazione dell’articolo del Fatto Quotidiano: “Avevo cercato Conte questa mattina, mi ha richiamato lui”. Cosa si sono detti? “Ci siamo parlati con Conte poco fa, abbiamo cominciato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto”. A sentire Draghi “il governo non rischia”. Quattro ore dopo, però, fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “il presidente del Consiglio non ha mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5s”. Ma se fosse così, perché il premier non ha smentito subito? Di sicuro c’è solo che in serata Draghi ha lasciato in anticipo il vertice Nato per rientrare in Italia dove domani presiederà il Cdm sulle bollette. La riunione dell’esecutivo, va detto, era stata convocata per tempo: evidentemente, dunque, il capo del governo dovrà sciogliere anche altri nodi interni alla sua maggioranza.

Conte: “Vogliono distruggere il Movimento” – Nelle sue dichiarazioni di oggi Conte ha anche denunciato di essere “attaccato quotidianamente per distruggere il Movimento”. “È sotto gli occhi di tutti”, ha aggiunto, “io personalmente e il Movimento siamo sotto attacco, perché alcune posizioni non rientrano nel pensiero diffuso, dominante. Qui sono in gioco i valori della democrazia. Le forze politiche sono il pilastro delle nostre istituzioni democratiche. Sbaglierebbe qualcuno che può godere o sghignazzare di questi passaggi”. E poi, rivolgendosi agli “iscritti M5s”, ha aggiunto: “Lo voglio dire non tanto all’esterno ma all’interno, dal primo agli ultimi dei nostri iscritti. E sapete che ultimamente le iscrizioni sono aumentate a dismisura rispetto ai trend tradizionali. Sappiate, cari iscritti, che la nostra forza morale, la nostra integrità, convinzione nella nostre idee è più forte di tutto. Siamo qui non per delle poltrone, ma per difendere i bisogni degli italiani, in particolare di quelli che non hanno voce, che non votano tradizionalmente. Ecco, questa forza non ce la toglie nessuno”.

Il nodo del doppio mandato – Stando alle indiscrezioni, Grillo non avrebbe reagito bene alle rivelazioni di De Masi: “Ogni volta vengo strumentalizzato e raccontano cazzate su di me e su Draghi…”, si sarebbe sfogato il comico con i suoi. In mattinata, come prima cosa, c’era stata una telefonata di oltre un’ora tra Grillo e Conte. Ma, stando sempre alle indiscrezioni Adnkronos, i due hanno parlato soprattutto del nodo candidature per chi ha già fatto due giri in Parlamento: i tempi stringono per l’eventuale deroga da fare per Giancarlo Cancelleri, sottosegretario che voleva candidarsi alle primarie per le Regionali in Sicilia. La presentazione delle candidature scade domani e alla fine Cancelleri ha optato per il passo indietro. Resta il fatto che, subito dopo la notizia della chiamata, è stata diffusa la convocazione del garante per il vertice tra ministri e sottosegretari M5s. Una riunione che era stata fissata alle 16 e 30 ma che è stata poi annullata. Un esponente di governo in quota Cinque stelle sostiene che dietro la decisione ci sarebbe soltanto la stanchezza del Garante, alle prese con una girandola di incontri da due giorni. “Grillo è affaticato -afferma la fonte- soltanto questo”. Nel pomeriggio il fondatore ha quindi lasciato Roma.

La rivelazione di De Masi – Le frasi di De Masi hanno fatto molto rumore. Il sociologo, come rivelato dal Fatto quotidiano, ha riportato stralci della conversazione che ha avuto con il fondatore M5s. “Grillo mi ha detto che ha rapporti frequenti con Draghi”, ha dichiarato, “cosa che ha raccontato anche ai deputati delle commissioni, mi risulta. Mi ha spiegato che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare, sui provvedimenti da approvare, insomma sul rapporto da tenere con il governo”. Il sociologo ha anche detto che il comico è soddisfatto del rapporto con il presidente del Consiglio e anche per questo, per il momento, non vuole fare strappi: “Gli ho posto il tema, e lui mi ha risposto: ‘Finora Draghi mi ha dato tutto quello che gli ho chiesto sul piano politico da quando siamo al governo’. E ha aggiunto: ‘Io e il premier ci capiamo, siamo tutti e due dei nonni’“. Le dichiarazioni di De Masi hanno provocato la reazione di Alessandro Di Battista: “Al di là dello spettacolo penoso che sta offrendo il Movimento 5 Stelle (del quale mi interessa poco, sostengono un governo ignobile costruito contro di loro e neppure sono in grado di uscirne) se davvero Draghi (ci sono diverse conferme) avesse chiesto a Grillo la testa di Conte, beh sarebbe indecente”, scrive su facebook l’ex deputato. “Sarebbe ugualmente indecente se avesse chiesto la rimozione di Bersani o di Salvini. Come può un Premier che non ha mai preso un voto in vita sua chiedere la rimozione del presidente di una delle forze politiche che, tra l’altro, ha deciso (decisione folle della quale dovrebbero scusarsi al più presto) di sostenerlo? Come si permette? È una roba inquietante. Se davvero Draghi avesse chiesto a Grillo di ‘rimuovere Conte perché inadeguatò lui dovrebbe dimettersi all’istante. Il problema è che molti di quelli che dovrebbero chiederne le dimissioni gli giurano ancora amore eterno”.

Il post della Taverna – Intanto si apre un altro caso sull’ultimo post di Paola Taverna. In mattinata infatti, è circolato nelle chat M5s un post attribuito alla senatrice e vicepresidente M5s che attaccava il fondatore e prendeva le difese di Giuseppe Conte. Un post che è stato cancellato e dal quale ora la parlamentare prende le distanze: “Ho allontanato l’autore dal mio staff“, ha detto in lacrime all’agenzia Adn, “era un post destinato alla sua pagina personale… sono disperata“. Il testo è stato subito intercettato e fatto arrivare alla stampa: “Succedono cose inverosimili”, si leggeva nel post. “Succedono cose inimmaginabili e spesso senza un perché. Beppe insieme a Gianroberto ci hanno regalato un sogno, un’alternativa valida ad un sistema politica marcio. Ora ci si chiede il perché… perché sta succedendo questo Beppe? Perché stai delegittimando il nostro capo politico. Il Movimento non è di tua proprietà, il Movimento lo abbiamo costruito tutti insieme mettendoci tempo, fatica e denaro. Questa volta Beppe ci devi dare delle spiegazioni valide a tutto questo. Noi siamo con Giuseppe Conte”.

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