L’attesa è terminata. Dalle ore 2,50 di questa notte, con la pubblicazione di un comunicato stampa che racconta l’esito del Consiglio dei ministri dell’Ambiente dei Paesi Ue e la portata dell’accordo raggiunto sul piano “Fit for 55” per il clima, cioè il corpo di iniziative che puntano a ridurre entro il 2030 le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo finale della neutralità carbonica entro il 2050.
Sotto i riflettori naturalmente il tema della mobilità e dunque la conferma del blocco alla vendita di nuove vetture a benzina e diesel entro il 2035, con il passaggio che comporta la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le auto e del 50% per i veicoli commerciali medi e leggeri entro il 2030.
La linea del Consiglio è stata quella di confermare il piano Fit for 55, presentato il 14 luglio 2021 dalla Commissione europea e votato per la prima volta l’8 giugno scorso dal Parlamento. Nel comunicato stampa si apre però ad una ulteriore negoziazione, cioè che sposta l’attenzione ad una nuova tappa intermedia del processo di transizione. Nel 2026 la Commissione valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare tali obiettivi. Su richiesta di paesi tra cui Germania e Italia, è stato convenuto di considerare un futuro via libera per l’uso di tecnologie alternative come biocarburanti, carburanti sintetici o ibridi plug-in se capaci di raggiungere la completa eliminazione delle emissioni di gas serra. I costruttori che si aspettavano di avere un’indicazione precisa dalle istituzioni europee sulla tecnologia da utilizzare per il futuro, dunque, non l’hanno avuta.
I ministri europei dell’Ambiente riuniti a Lussemburgo hanno anche approvato una proroga di cinque anni dell’esenzione dagli obblighi di Co2 concessa ai produttori cosiddetti ‘di nicchia‘, ovvero quelli che producono meno di 10.000 veicoli all’anno, fino alla fine del 2035. La clausola, talvolta chiamata ‘emendamento Ferrari’, andrà a beneficio in particolare dei marchi del lusso. La trattativa ora interesserà di nuovo i membri del Parlamento europeo.