La temporanea esenzione dai dazi ha rilanciato il mercato dell’auto usata in Ucraina. In tre mesi, tra aprile e fine giugno (quando scade la la misura varata dal governo), nel paese invaso dalle truppe russe sono state importate oltre 210.00 macchine di seconda mano. Lo ha rivelato il parlamentare ucraino Jaroslaw Schelesnjak attraverso il proprio canale Telegram, social sul quale è molto attivo per tenere informati non solo i connazionali, ma anche i media esteri.
L’operazione è finora costata oltre 630 milioni di euro all’erario del paese che ha votato la norma, questa la spiegazione, per supportare un veloce ricambio del parco circolante andato distrutto durante i combattimenti. La misura, destinata alle regioni coinvolte dal conflitto, doveva permettere all’esercito e a suoi uomini di acquistare veicoli per potersi spostare. A quanto pare, però, il provvedimento è stato impiegato anche da civili residenti anche in altre zone che ne hanno approfittato per limare i costi di acquisto. A risentire del gran traffico verso l’Ucraina è stata soprattutto la Polonia, ai cui confini si sarebbero create colonne di veicoli diretti nel paese. Negli ultimi giorni i passaggi contabilizzati hanno raggiunto una media quotidiana di 4.700 auto.
Lo scorso anno nel paese le immatricolazioni di vetture nuove erano state poco più di 103.000, in crescita di quasi il 21% (nel 2019, ultimo anno pre-pandemia i volumi erano stato inferiori alle 89.000 unità), praticamente lo stesso di numero di Grecia e Finlandia, che però hanno rispettivamente quasi 11 e 5,5 milioni di abitanti, contro i 44 dell’Ucraina (almeno fino a prima dell’invasione).
Seppur usate, oltre 210.000 auto acquistate nel giro di tre mesi costituiscono un volume significativo, in gran parte spinto dalla guerra. Una movimentazione importante anche considerando come tradizionalmente nei mercati dei paesi dell’est i volumi del nuovo sono molto inferiori rispetto a quelli dell’usato: in Romania, ad esempio, nel 2021 il mercato del nuovo è arrivato a 121.000 esemplari, quello dell’usato a circa 400.000. Con 203 veicoli per 1.000 abitanti (706 in Italia), nel 2005 (l’ultimo dato stimato reso disponibile dell’OICA, l’International Organization of Motor Vehicle Manufacturers) il tasso di motorizzazione del paese era fra i bassi del Vecchio Continente (471). Solo Albania, Moldavia e Turchia erano a livelli più inferiori.
In Ucraina circolavano poco più di 9 milioni di veicoli. Ma l’acquisto di vetture dei segmenti premium lascia intendere che ci siano anche interessi, meno strategici. Evidentemente la popolazione, o almeno una parte, scommette su una soluzione piuttosto rapida del conflitto o su una sua non estensione. In qualche modo, forse, un segnale di ottimismo.