L’indagine sui fatti del Pio Albergo Trivulzio di Milano s’ha da rifare. Lo ha stabilito il Giudice per le indagini preliminari che ha rigettato la richiesta di archiviazione per le indagini relative ai fatti avvenuti nella primavera del 2020, all’interno della più importante Residenza per anziani pubblica della Lombardia, cioè durante la prima ondata della pandemia.
“Da oggi possiamo dire che a Milano esiste un giudice. Come a Berlino”, ha commentato l’Associazione Felicita per i diritti nelle Rsa, sottolineando come le 16 pagine di motivazioni siano un “duro richiamo alla Procura anche e soprattutto rispetto a alcune valutazioni da essa espresse per motivare l’archiviazione” e che Gip abbia disposto il supplemento delle indagini anche attraverso una perizia nel contradditorio delle parti, da concludere entro sei mesi.
Secondo quanto si legge nelle motivazioni, il Giudice ritiene “doveroso analizzare questi fatti come emersi dalle stesse indagini della Procura, per poi valutare se il quadro probatorio passa dirsi allo stato chiaro ed esaustivo”. Tra gli avvenimenti si cita il trasferimento al PAT di 17 pazienti dall’ospedale di Sesto San Giovanni, per altro senza il consenso del medico di riferimento e senza che venisse effettuato alcun tampone. E ancora, lo scoraggiato uso dei dispositivi di protezione individuale da parte della direzione generale della Baggina, la mancata formazione del personale, l’omissione dei contagi e dei decessi nei bollettini o la raccolta di firme in bianco dal personale per far sottoscrivere dichiarazioni in realtà non condivise. Fatti che, secondo il Gip, “evidenziano negligenze nella dirigenza del PAT”, delle quali in parte era stato informato anche l’assessorato alla Saluea della Regione Lombardia.
“In tale contesto non appare rilevante appellarsi alla rigorosa limitazione della responsabilità del personale sanitario disposta dal legislatore … è infatti emerso il mancato rispetto delle più basilari regole e pratiche mediche”, scrive ancora il Giudice. Di conseguenza vengono disposti “ulteriori approfondimenti tramite l’esperimento nel contraddittorio delle parti di una più articolata perizia”. Secondo il Giudice, infatti, “solo all’esito di tali approfondimenti si potrà ancora più a monte stabilire la corretta qualificazione giuridica dei fatti, nonché individuare tutti i soggetti coinvolti“.
Un documento che fa esclamare all’associazione Felicita che “questa sera siamo più sereni e fiduciosi che giustizia possa essere fatta. Questo risultato è stato reso possibile dai familiari che insieme a Felicita per mesi si sono impegnati con passione e tenacia in una battaglia di verità e giustizia. La stessa tenacia e grande professionalità che ha visto protagonista l’Avvocato Luigi Santangelo dello Studio Legale LSM&Associati cui va un grande ringraziamento da parte di tutti noi”.
Giustizia & Impunità
Pio Albergo Trivulzio, il Gip non archivia: “Approfondire le indagini per una corretta qualificazione giuridica dei fatti”
Il provvedimento del Giudice parla della necessità di individuare tutti i soggetti coinvolti nei fatti accaduti nella più importante Rsa pubblica della Lombardia nella primavera del 2020. Esclusa l'applicazione delle depenalizzazioni previste per i sanitari durante il Covid. L'associazione dei parenti delle vittime: "Da oggi possiamo dire che a Milano esiste un giudice. Come a Berlino"
L’indagine sui fatti del Pio Albergo Trivulzio di Milano s’ha da rifare. Lo ha stabilito il Giudice per le indagini preliminari che ha rigettato la richiesta di archiviazione per le indagini relative ai fatti avvenuti nella primavera del 2020, all’interno della più importante Residenza per anziani pubblica della Lombardia, cioè durante la prima ondata della pandemia.
“Da oggi possiamo dire che a Milano esiste un giudice. Come a Berlino”, ha commentato l’Associazione Felicita per i diritti nelle Rsa, sottolineando come le 16 pagine di motivazioni siano un “duro richiamo alla Procura anche e soprattutto rispetto a alcune valutazioni da essa espresse per motivare l’archiviazione” e che Gip abbia disposto il supplemento delle indagini anche attraverso una perizia nel contradditorio delle parti, da concludere entro sei mesi.
Secondo quanto si legge nelle motivazioni, il Giudice ritiene “doveroso analizzare questi fatti come emersi dalle stesse indagini della Procura, per poi valutare se il quadro probatorio passa dirsi allo stato chiaro ed esaustivo”. Tra gli avvenimenti si cita il trasferimento al PAT di 17 pazienti dall’ospedale di Sesto San Giovanni, per altro senza il consenso del medico di riferimento e senza che venisse effettuato alcun tampone. E ancora, lo scoraggiato uso dei dispositivi di protezione individuale da parte della direzione generale della Baggina, la mancata formazione del personale, l’omissione dei contagi e dei decessi nei bollettini o la raccolta di firme in bianco dal personale per far sottoscrivere dichiarazioni in realtà non condivise. Fatti che, secondo il Gip, “evidenziano negligenze nella dirigenza del PAT”, delle quali in parte era stato informato anche l’assessorato alla Saluea della Regione Lombardia.
“In tale contesto non appare rilevante appellarsi alla rigorosa limitazione della responsabilità del personale sanitario disposta dal legislatore … è infatti emerso il mancato rispetto delle più basilari regole e pratiche mediche”, scrive ancora il Giudice. Di conseguenza vengono disposti “ulteriori approfondimenti tramite l’esperimento nel contraddittorio delle parti di una più articolata perizia”. Secondo il Giudice, infatti, “solo all’esito di tali approfondimenti si potrà ancora più a monte stabilire la corretta qualificazione giuridica dei fatti, nonché individuare tutti i soggetti coinvolti“.
Un documento che fa esclamare all’associazione Felicita che “questa sera siamo più sereni e fiduciosi che giustizia possa essere fatta. Questo risultato è stato reso possibile dai familiari che insieme a Felicita per mesi si sono impegnati con passione e tenacia in una battaglia di verità e giustizia. La stessa tenacia e grande professionalità che ha visto protagonista l’Avvocato Luigi Santangelo dello Studio Legale LSM&Associati cui va un grande ringraziamento da parte di tutti noi”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".