Gli scissionisti M5s hanno formato il nuovo gruppo in Senato e lo hanno potuto fare grazie al simbolo “prestato” da Bruno Tabacci. Così, dopo Montecitorio, anche a Palazzo Madama i dimaiani avranno una loro componente autonoma: è nato infatti “Insieme per il futuro-Centro democratico”. Sono dieci i senatori che hanno aderito e, in totale, il gruppo Ipf è composto da 61 parlamentari.
Senza Tabacci i dimaiani in Senato sarebbero rimasti nel calderone del gruppo Misto dove hanno transitato dopo l’uscita da M5s. E’ stato il deputato di Centro democratico e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ad offrire l’utilizzo del suo simbolo. Le regole del Senato prevedono, per costituire un gruppo, almeno 10 parlamentari e il simbolo di un partito o lista che abbia partecipato alle ultime elezioni. Non è così alla Camera, dove Ipf si è subito costituito. “Mi fa piacere che abbiano formalmente dichiarato la nascita del gruppo”, ha dichiarato Tabacci, informato della formalizzazione ufficiale avvenuta questa mattina in Aula. Tabacci non è nuovo all’assistenza politica dell’ultima ora. Lo ha già fatto con +Europa nel 2018 che ha potuto partecipare alle elezioni grazie al suo simbolo. Ed era pronto anche ad offrire il simbolo ai responsabili di Conte due anni dopo.
I 10 senatori di Ipf da oggi hanno come capogruppo l’ex M5s Primo De Nicola. L’Ufficio di presidenza è formato invece da Vincenzo Presutto, vice presidente vicario; Antonella Campagna, Daniela Donno, Raffaele Mautone, Simona Nocerino Vice-presidenti; Sergio Vaccaro, tesoriere. Gli altri componenti sono Loredana Russo, Pierpaolo Sileri, Fabrizio Trentacoste.
Nel pomeriggio c’è stata anche un’assemblea congiunta del nuovo gruppo: “Stabilizzare l’esecutivo” e difenderlo “dai colpi di testa di alcune forze politiche” è la linea, tutta filo-governativa, che il ministro Di Maio ha dettato ai suoi. E’ “la base di un progetto”, ha detto. “Da oggi ognuno di noi, rafforzando la nostra rete sul territorio, costruirà la base di Insieme per il Futuro“. Nessuna penalizzazione per chi ha fatto più mandati, scandisce, “quello che vale è il merito, il talento, l’esperienza”, affermazione che suona un po’ come una rassicurazione a chi è già dentro, ma soprattutto come un messaggio agli indecisi tra i 5s che stanno ancora pensando di fare il salto. Prende poi le distanze da quello che accade in questi giorni in Parlamento, lo definisce “spettacolo indecoroso” e “teatrino che stanno facendo due forze politiche in un momento storico delicato”.