Nove minuti di colloquio telefonico dai toni tesi e diretti. Protagonisti della chiamata, avvenuta a soli 4 giorni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, sono Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Il contenuto della conversazione tra i due leader è stato rivelato in un documentario diffuso su France 2 e dedicato agli sforzi dietro le quinte della diplomazia francese negli ultimi sei mesi.

E’ il 20 febbraio ed è una delle tante telefonate di Macron al capo del Cremlino per cercare di chiarire le intenzioni russe. Nella stanza all’Eliseo sono presenti il consigliere diplomatico del presidente, Emmanuel Bonne, e tre collaboratrici. Subito Putin accusa il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di non fare nulla per rispettare gli accordi di Minsk. Ma non solo: “Vedi tu stesso quello che succede”, dice il leader russo a Macron: “Tu e il cancelliere Scholz mi avete detto che Zelensky è pronto a fare un gesto, che ha preparato un progetto di legge per applicare gli accordi di Minsk… in realtà, il nostro caro collega, mister Zelensky, non fa nulla. Vi mente. Non so se hai sentito ieri – aggiunge Putin – la sua dichiarazione in cui dice che l’Ucraina deve accedere all’arma atomica“. “No, assurdo”, commenta il capo dell’Eliseo. “Li ho davanti a me”, aggiunge, in chiaro riferimento ai testi degli accordi.

La discussione si sposta sulle proposte ucraine e il coinvolgimento di “rappresentanti di alcune zone delle regioni di Donetsk e Lugansk“. “Non si tratta – ribatte Putin – di un governo democraticamente eletto. Sono arrivati al potere attraverso un colpo di stato sanguinario. Ascoltami bene, il principio del dialogo prevede di prendere in considerazione gli interessi della controparte. Le proposte esistono. I separatisti, come li chiami, le hanno trasmesse agli ucraini, ma non hanno ricevuto alcuna risposta. Dove sta il dialogo?”. Secca la replica di Macron: “Come ho appena finito di dirti non ci importa nulla delle proposte dei separatisti. Quello che chiediamo loro è di replicare ai testi degli ucraini”. Il clima si rasserena quando il presidente francese propone un incontro tra tutte le parti e assicurando Putin di avere esortato alla Zelensky: “Glielo dirò ancora, di calmare tutti, calmare sui social network, calmare le forze armate ucraine”, sottolinea Macron.

Il leader francese arriva poi al punto centrale del colloquio. Vuole convincere il presidente russo a incontrare il collega americano Joe Biden. L’obiettivo è quello di tentare una de-escalation. Ma Putin non sembra mostrarsi estremamente entusiasta: “Prima di tutto dobbiamo preparare questo incontro a monte”, insiste. E infine, una risposta che conferma il suo totale disinteresse alla proposta: “Perché, per non nasconderti nulla, volevo andare a giocare a hockey su ghiaccio. Al momento ti parlo dalla sala sport e sono sul punto di allenarmi sugli esercizi”.

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Marocco, piccoli occidenti crescono (e i produttori di armi ringraziano)

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