Cronaca

Venezia, la giunta vara aumenti record per i trasporti: dai parcheggi ai vaporetti, ecco la “stangata” per i turisti

Il rincaro dei biglietti nel capoluogo lagunare subirà quest’estate un’impennata per quanto riguarda autobus, vaporetti e parcheggio delle auto a piazzale Roma. Salvi residenti in città e i possessori di Carta Venezia. L'assessore al Bilancio: "A causa della pandemia, in tre anni la società Actv ha perso 191 milioni di euro"

Per i turisti ha il sapore di una “stangata”, per i veneziani è un meccanismo per ovviare a deficit di bilancio nei trasporti pubblici. In un caso o nell’altro, l’aumento dei biglietti nel capoluogo lagunare subirà quest’estate un’impennata per quanto riguarda autobus, vaporetti e parcheggio delle auto a piazzale Roma. Già dall’1 luglio il biglietto dell’autobus per andare dall’aeroporto Marco Polo al centro storico (e viceversa) passerà da 8 a 10 euro, con un incremento di 2 euro, pari al 25 per cento della tariffa.

Chi preferisce raggiungere piazzale Roma in auto e cercare un parcheggio al Comunale, vedrà la tariffa giornaliera passare da 26 a 35 euro, con un aumento di 9 euro, che equivale al 35,4 per cento (finora pagavano 26 euro le auto larghe meno di 185 cm, 29 euro quelle più grandi). C’è infine il biglietto del vaporetto (valido 1 corsa e con durata di 75 minuti), che da settembre passerà da 7,50 euro a 9,50 euro. L’incremento di due euro equivale al 26,6 per cento. Il biglietto giornaliero da 20 euro crescerà di 4 euro, quindi del 20 per cento, mentre quello settimanale (60 euro) aumenterà di 5 euro, più 8,3 per cento. Da questi aumenti sono esclusi i residenti a Venezia e i possessori (per i trasporti acquei) di Carta Venezia, che viene rilasciata, oltre che ai veneziani, agli abitanti in Veneto.

La decisione della giunta municipale è stata annunciata ai consiglieri di minoranza dall’assessore al Bilancio, Michele Zuin, il quale ha spiegato che dal 16 gennaio 2023 verrà applicato un contributo d’accesso, una specie di tassa di sbarco o di ingresso per chi non vive o lavora a Venezia, oppure per coloro che non hanno programmato la visita. A consentirlo è una legge dello Stato, finora non applicata. La tassa varierà a seconda delle giornate e delle stagioni, anche per mettere fine, attraverso la programmazione, agli arrivi in massa in coincidenza con festività e fine settimana.

Il retroterra degli aumenti è costituito dai bilanci di Actv e del gruppo Avm Spa, la partecipata che gestisce i servizi di mobilità. L’assessore Zuin ha detto: “A causa della pandemia, in tre anni la società ha perso 191 milioni di euro – ha detto Zuin – a causa della vistosa riduzione degli incassi. Si è passati dai 151 milioni del 2019 a 65 del 2020, per risalire agli 85 del 2021. Per il 2022 la previsione è di 113 milioni. Malgrado si pensi che i turisti siano tornati come in passato, non è così: mancano 40 milioni”.