Esplode il caro spesa in Italia: i prezzi al dettaglio dei beni alimentari hanno registrato nell’ultimo mese nuovi pesantissimi rincari e alcune voci secondo Assoutenti hanno segnato a giugno incrementi annui vicini al 70%. L’Unione nazionale consumatori, che a sua volta ha elaborato i dati Istat diffusi venerdì, segnala che anche i servizi hanno conosciuto fortissimi rialzi: più che raddoppiati i prezzi dei voli internazionali che decollano del 124,1% in un anno, mentre per quelli nazionali l’aumento è del 33% (e del 31,4% anche al mese precedente). Al terzo posto il noleggio di mezzi di trasporto e l’affitto di garage e posti auto con +24,3% (+7,4% sul mese precedente, quinto posto della top ten mensile).
Gli alberghi, motel e pensioni segnano un +21,4% rispetto allo scorso anno (+5,7% su base congiunturale). Segue il trasporto marittimo (+18,7%) e i servizi ricreativi e sportivi che includono piscine, palestre, discoteche e stabilimenti balneari che segnano, per ora, un più contenuto +2,4%, ma che in appena un mese rincarano del 2,8%. “Quello che emerge da questi dati è che per le prossime vacanze meno ci allontaniamo e meglio è. Tra voli e carburanti i prezzi sono esorbitanti”, riassume Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.
Tornando all’alimentare, al top dei rincari c’è l’olio di semi i cui prezzi a giugno hanno registrato aumenti del 68,6% su base annua. Il burro è salito del 27,7%, seguito dalla farina con +20,5%. La pasta costa in media il 18,3% in più, il pollo il 15,1% in più mentre il prezzo del riso è salito del 13,7%. Dall’ondata di rincari non si salvano i gelati (+13,4%), i succhi di frutta (+9,4%) e l’acqua minerale (+8,3%). Solo per la frutta fresca, che a giugno aumenta del 10,9%, una famiglia di 4 persone spende in media 68 euro in più all’anno, per la verdura (che sale dell’11,8%) la maggiore spesa è di +115 euro all’anno.
“La situazione dei prezzi in Italia è letteralmente fuori controllo, e per trovare una inflazione così elevata occorre tornare indietro di 36 anni – commenta il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – A causa dei rincari nel settore alimentare, oggi una famiglia deve mettere in conto una maggiore spesa pari a 681 euro annui solo per cibi e bevande, una stangata per porterà i ceti più deboli a tagliare la spesa per l’alimentazione ed incrementerà il tasso di povertà in Italia”.