"Solo per i lettori di Libero le storielle del Cavaliere dalla sua viva voce". E' la nuova iniziativa editoriale del quotidiano, presentata oggi dal suo direttore, Alessandro Sallusti: "Dovrebbero insegnarle alla Bocconi". Appena una settimana fa Berlusconi ha promesso di riportare Forza Italia al 20 per cento, che visti gli attuali sondaggi significa raddoppiare i consensi
“Il coordinatore di Forza Italia, qui alla mia destra, ieri sera a cena si è trovato accanto a una bella ragazza. E vista l’avvenenza non ha resistito a domandarle quanti uomini avesse avuto nella sua vita. Lei ci pensa e aiutandosi con le dita arriva a contarne quattro. “Bella come sei, non sono nemmeno tanti”, commenta lui. E lei prontamente risponde: “Vero, è stata una settimana piuttosto tranquilla””. I più attenti conoscitori della politica italiana avranno già capito che l’autore della barzelletta, raccontata in pubblico nel corso di un appuntamento politico, non è altro che il quattro volte presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che nonostante l’età e l’evoluzione giudiziaria delle sue cene eleganti non ha mai rinunciato a rappresentare se stesso come un “tombeur de femmes”, un dongiovanni impenitente che non teme di scadere nel maschilismo come nell’omofobia. Tutto per solleticare l’immaginario che ormai da quarant’anni oppone a quello della sinistra, compresa una parte della magistratura alla quale “a noi succede di rubare la fidanzata”, parola sua. Ma se fino ad oggi la parte di comunicazione affidata a battute, gaffe, aneddoti e barzellette ha lasciato ad altri il compito di farne raccolte online o addirittura libri, adesso Berlusconi rivendica il diritto d’autore per ripubblicare tutto a suo nome. Anzi, con la sua stessa voce, in un progetto di podcast audio per appassionati e chissà, per nuovi elettori.
“Solo per i lettori di Libero le storielle del Cavaliere dalla sua viva voce”. A darne notizia è il direttore Alessandro Sallusti dalle colonne del quotidiano, e per descrivere l’inestimabile valore del patrimonio offerto ai suoi lettori decide di ricostruirne la genesi. “Tutto nasce dalla sua prima vita, quella di venditore di case. Le trattative – mi spiegò – sono cose tutt’altro che facili e l’esito non è mai scontato. Tu le metti su un certo binario ma può capitare che a un certo punto ti accorgi che è un binario morto, non porta da nessuna parte e anzi stai per schiantarti. A quel punto serve un espediente che azzeri tutto e ti permetta di ricominciare da capo su un’altra strada. Che c’è di meglio di una barzelletta che distragga la controparte e rompa il filo di discorsi che non portano da nessuna parte?”. Una tecnica poi applicata alla comunicazione del leader politico, “a volte anche nelle segrete stanze dei tanti vertici internazionali che ha presieduto”, scrive Sallusti. Che rilancia: “La tecnica delle barzellette di Berlusconi invece che essere motivo di scandalo andrebbe studiata dai laureandi della Bocconi“. Da capire se l’iniziativa editoriale punti solo a nuovi lettori o anche a nuovi elettori, arruolata alla nuova causa elettorale alla quale l’ottantacinquenne Berlusconi si è ufficialmente votato la settimana scorsa: “Torno in campo, tra otto mesi Forza Italia sopra il 20 per cento”. Attualmente i sondaggi lo danno intorno al dieci. Serve il raddoppio, dunque, magari per restituire ai suoi “moderati” la guida di un centrodestra in crisi d’identità, tra gli ampi consensi di Giorgia Meloni e il crollo di Matteo Salvini.
Fiato alle barzellette, dunque. E chissà che la trovata non gli dia ragione, confermando che l’uomo ha ancora qualcosa da dire sulla comunicazione politica nel nostro Paese. “Un sorriso non toglierà certo la crisi di torno, ma aiuta a tirarsi su”, scrive Sallusti, e forse allude proprio ai destini di Forza Italia. E allora via con “un bel “corso di barzellette” di cui noi di Libero, da domani, vi daremo un assaggio regalandovene tre ogni lunedì (per 4 settimane di fila) via podcast, al quale potrete accedere dalle più note piattaforme o inquadrando con il telefonino il qr-code che trovate in prima pagina”, spiega il direttore. Non esattamente roba da ottuagenari. Un po’ di dimestichezza con le nuove tecnologie ci vuole e del resto sarebbe crudele privare le giovani generazioni della possibilità di frequentare il gusto berlusconiano e perché no, di votare per Silvio. “Buon ascolto, buon divertimento e ovviamente lunga vita al commendator Bestetti e al suo cantore”, chiosa Sallusti, citando un’altra “perla” del barzellettiere più famoso d’Italia, quella di un commendatore milanese che a furia di frequentare i night si fa scoprire dalla moglie. Il nostro la condivide con il pubblico del teatro Manzoni di Milano, al convegno di Forza Italia nel 2019. Su YouTube il video ha superato il mezzo milione di visualizzazioni: qualcuno si sarà fatto i suoi conti.