Non devono fare niente, solo aprire il portafoglio ed incassare. È festa in vista per le banche della zona euro. All’inizio della pandemia la Banca centrale europea ha messo a disposizione degli istituti di credito 2mila e 200 miliardi di euro di fondi con interessi negativi, in sostanza le banche venivano pagate per accettarli. Ora che la Bce si appresta ad alzare i tassi alle banche che hanno fatto ricorso a questi finanziamenti sarebbe sufficiente depositare questi soldi sui conti presso l’istituto centrale per incassare utili miliardari. Secondo gli analisti l’operazione potrebbero fruttare fino a 24 miliardi di euro. Lo scrive il quotidiano londinese Financial Times riportando come Francoforte stia cercando di mettere a punto una strategia per evitare, o quanto meno ridurre, questa pioggia di profitti gratis. La Bce riunirà il suo consiglio direttivo il prossimo 21 luglio, giorno in cui ha già annunciato l’intenzione di varare il primo aumento dei tassi di interesse da 11 anni. Probabilmente sarà un primo ritocco dello 0,25% ma non è escluso che, alla luce degli ultimi rialzi dell’inflazione, l’intervento possa essere di mezzo punto. Preannunciati ulteriori interventi a settembre. Da quel momento le banche inizieranno ad incassare semplicemente depositando i soldi avuti in prestito.
Le fonti della Bce interpellate dal quotidiano londinese sottolineano come per la Bce sarebbe politicamente inaccettabile assicurare alle banche questi profitti proprio mentre vengono alzati i costi dei finanziamenti e dei mutui per aziende e famiglie. Ufficialmente la banca centrale ha rifiutato di commentare le ipotesi allo studio. Gli analisti di Morgan Stanley stimano che, senza interventi correttivi, nelle casse delle banche potrebbe entrare tra i 4 e i 24 miliardi di euro di guadagni aggiuntivi da qui a fine 2024, data in cui termina il programma di finanziamento a basso costo. Oltre 740 banche hanno fatto richiesta per accedere a queste linee di credito e sinora sono stati distribuiti mille e 300 miliardi di euro. La lista delle banche che hanno ricevuto i fondi non è però pubblica. Il mese scorso sono stati restituiti alla Bce prestiti per 74 miliardi, molto meno delle attese, a testimonianza dell’attrattività dello schema, scrive il Financial Times. Interpellato dal giornale l’analista dell’agenzia di rating Moody’s Fabio Iannò ha spiegato: “Ci attendiamo che le banche europee mantengano queste linee di credito (Tltro) il più a lungo possibile, si tratta di denaro gratis” aggiungendo che la gran parte dei fondi non viene rimesso in circolo per finanziamenti ai clienti e all’economia reale ma semplicemente depositato sui conti presso la Bce. A livello aggregato la fetta più grande dei fondi è finita alle banche francesi (500 miliardi di euro) seguiti dagli istituti di Italia e Germania. La sola Deutsche Bank ha sottoscritto prestiti Tltro per quasi 45 miliardi di euro. L’anno scorso questi fondi hanno fruttato alla banca tedesca 494 milioni di euro ovvero il 15% del suo utile ante imposte.