Eppure è così. Mentre la guerra criminale di Putin continua ad uccidere persone innocenti, mentre la crisi economica internazionale colpisce tutti, mentre la situazione geopolitica è sempre più incerta, mentre la pandemia continua anche con il caldo assurdo di queste settimane, mentre la situazione socio economica italiana non è delle migliori, c’è un piccolo uomo alla ricerca di una risposta al suo ego smisurato e alla sua esistenza politica personale. E’ incredibile. Un signor nessuno, venuto alla ribalta politica dal frutto di un compromesso fra Beppe Grillo (Di Maio) e Matteo Salvini per formare un governo completamente ispirato al sovranismo e al populismo. Un premier senza alcuna esperienza di governo e di politica in generale. Un premier con al suo fianco due vice premier che di fatto nel suo primo governo decidevano tutto. Uno che si autodefiniva avvocato del popolo anche se i suoi clienti da professionista non erano proprio semplici cittadini. Uno che non aveva (ancora non ha) alcuna propria idea politica.
Si definiva populista con Salvini e poi riformista con il Pd. Insomma, tutto e il contrario di tutto. O meglio nulla di tutto. Uno che lo stesso Grillo, colui che si definisce l’elevato, definiva senza alcuna competenza e visione politica. In tutto questo poi è accaduto qualcosa. Rocco del Grande fratello ha iniziato a far credere al suo Giuseppe Conte di essere un grande statista. Ha utilizzato la paura della prima ondata della pandemia per confezionare una grande reality show. Il problema però è che la pandemia esisteva veramente. Da lì sono iniziate le conferenze infinite e lo stile paternalista di Conte. A questo, poi, si è aggiunta la ditta del Pd e del thailandese Bettini. Lo hanno pompato ancora di più definendolo il punto di riferimento dei progressisti. O Conte o il voto dicevano. Tempo due secondi e coloro che lo dicevano si accomodavano nelle poltrone di governo con Mario Draghi. Conte chi?
Ma non basta, tolto il trono a Conte e ai suoi sodali, è iniziato il percorso di san Lorenzo anticipato. Stelle cadenti ovunque. Scene pietose, elezioni di ogni tipo perse. Fuga generale. Di Battista che inizia i suoi viaggi della speranza fino ad arrivare oggi in Russia. Imbarazzante. Ma non basta. Mentre il governo è impegnato a sostenere l’unità dell’Europa e la difesa dell’Ucraina, il povero Conte cerca di farsi notare per le sue grandi idee rivoluzionarie. Ma così facendo va palesemente contro il ministro degli Esteri Di Maio che sulla via della Farnesina vede la luce e si pente di tutti i suoi peccati. Manda letteralmente al diavolo Conte e i suoi fratelli e si porta via mezzo Movimento 5Stelle. Pezzi di stelle cadenti ovunque e un movimento ormai meteora di se stesso. Ecco che interviene dal Monte Olimpo l’elevato, costretto ad intervenire da un contratto di 300mila euro all’anno. Grillo, arriva a Roma e oltre a dire qualche cazzata che non fa più ridere non va. Già questo dovrebbe far capire il livello politico, di serietà e credibilità che si vuole ancora dare a questi personaggi.
Ma per coprire tutto questo marasma qualcuno si inventa che avrebbe sentito dire che Grillo avrebbe ricevuto da Draghi dei messaggi monelli contro Conte. E allora titoloni di alcuni soliti giornali e grandi dibattiti sulle solite due trasmissioni. Il tutto sempre mentre Draghi e il governo sono impegnati nelle varie crisi di cui sopra. Il piccolo Conte insiste e minaccia che uscirà dal governo se Draghi non lo riceverà. Draghi non ha problemi e lo riceverà appena potrà. Ma detto ciò, quanto può essere ridicolo il povero Conte? Non rappresenta più neanche un movimento ma semplicemente se stesso. Ma soprattutto le sue vedovelle cosa vorrebbero? Un signor nessuno a fare dirette Facebook o a chiedere la pace del mondo sui social?
Caro Conte, fai una cosa prova ad uscire realmente dal governo e vediamo se da due stelle e mezzo ne rimane almeno una.