Ad annunciarlo è stata la stessa procura. Il rifiuto all'estradizione era arrivato mercoledì 29 giugno: una decisione basata sul rispetto della vita privata e familiare e sul rispetto del giudizio di contumacia, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo
La procura generale di Parigi ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione della Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello di Parigi che ha negato l’estradizione in Italia dei 10 terroristi rossi presenti sul territorio francese. Ad annunciarlo è stata la stessa procura. Il rifiuto all’estradizione era arrivato mercoledì 29 giugno: una decisione basata sul rispetto della vita privata e familiare e sul rispetto del giudizio di contumacia, previsto dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Le domande di estradizioni riguardavano l’ex militante di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, 78 anni, da tempo malato, condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio Calabresi; gli ex Br Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi, Maurizio Di Marzio, Enzo Calvitti; l’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura; l’ex militante dei Proletari armati Luigi Bergamin; l’ex membro dei Nuclei armati contropotere territoriale, Narciso Manenti. Erano stati arrestati nell’aprile dei 2021 (e poco dopo scarcerati) nell’ambito dell’operazione “Ombre rosse”. Subito dopo il no all’estradizione della Chambre de l’Instruction, la ministra della giustizia Marta Cartabia ha detto di rispettare “le decisioni della magistratura francese, che agisce in piena indipendenza”, sottolineando di aspettare “di conoscere le motivazioni di una sentenza che nega indistintamente tutte le estradizioni. Si tratta – aveva aggiunto – di una sentenza a lungo attesa dalle vittime e dall’intero Paese, che riguarda una pagina drammatica e tuttora dolorosa della nostra storia”.