Il fatto risale al 2018 quando il professionista, 56enne residente a Montecarlo, condivise un articolo che riportava false affermazioni attribuite all'europarlamentare del Pd, accompagnandolo con un post pieno di insulti. L'esponente dem dice no a un'offerta di 5mila euro per ritirare la querela: "Non è una questione economica, su certi diritti non esiste compromesso"
Si è aperto al tribunale di Vicenza il processo nei confronti di un imprenditore di 56 anni, accusato di avere insultato su Facebook l’eurodeputata del Pd, Alessandra Moretti. I fatti risalgono al 2018, quando Fabio A. – milanese residente a Montecarlo – aveva condiviso un articolo che attribuiva all’esponente democratica alcune affermazioni che lei non aveva mai pronunciato con quali veniva incolpato Matteo Salvini della morte di Desirée Mariottini, la 16enne uccisa a Roma dopo aver subito violenza. L’imprenditore aveva accompagnato la condivisione dell’articolo (falso) con una serie di insulti, sessisti e non: tra questi ce n’è solo uno pronunciabile, “imbecille”. Per tutti questi motivi l’imprenditore milanese dovrà rispondere di diffamazione aggravata.
Moretti, assistita dall’avvocato Alessandro Cogolato, ha rifiutato l’offerta di 5mila euro avanzata dal “leone da tastiera” per ritirare la querela nei suoi confronti e sarà parte civile al processo. “Su certi diritti non possono esistere compromessi e accordi, non è una questione economica, ma una battaglia di civiltà e giustizia, non sono disposta ad accettare e sono decisa ad andare fino in fondo” ha spiegato Moretti al Corriere della Sera. “Chi, come me, riveste un ruolo pubblico e fa politica ha la responsabilità non solo di dare il buon esempio ma di dare soprattutto coraggio a chi è più fragile – continua l’eurodeputata – Questa battaglia la porto avanti per tutte le donne e per tutte le ragazze che ogni giorno subiscono qualsiasi forma di abuso o molestia”.